Appello sindaca: 'No alle scorciatoie nei momenti difficili'
Una lettera anti-mafia firmata dal Comune e recapitata nella buca delle lettere di tutti i cittadini di Brescello, paese della Bassa Reggiana celebre non solo per la saga di Peppone e don Camillo ma anche per essere stato sciolto nel 2016 per infiltrazione mafiosa e commissariato, il primo della storia in Emilia-Romagna. Lo riporta il Corriere di Bologna. "Cari concittadini, imprenditori, commercianti, artigiani, professionisti - si legge nella lettera - Il momento è assai critico sul piano sanitario, economico e sociale. Le difficoltà che inevitabilmente ci troveremo a vivere non dovranno rappresentare terreno fertile per la malavita organizzata. Per questo vi diciamo di non rivolgervi a chi vi propone strade facili per trovare risorse economiche".
L'idea è stata apprezzata dai brescellesi. "Abbiamo ricevuto tantissimi messaggi, telefonate e ringraziamenti - spiega all'ANSA la sindaca Elena Benassi, in carica dal 2018 - E questo ci dà la forza per proseguire su questa strada che è quella giusta. Riflettendo su questa emergenza abbiamo pensato che le persone potrebbero avere problemi di liquidità o perdere il lavoro. Dobbiamo difendere l'onestà del nostro territorio e dire 'no' alle scorciatoie. Anche se la strada può essere più lunga, bisogna rivolgersi alle istituzioni per chieder aiuto in caso di difficoltà".