'Dubbi e paure, solo consegne. Bonaccini scelga come Lombardia'
Da martedì, come annunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, potranno riaprire al pubblico, con le adeguate misure di sicurezza, le librerie. A Bologna, però, c'è chi ha deciso di non farlo preferendo le consegne a domicilio o le spedizioni. "Martedì non aprirò - spiega Giorgio Santangelo, libraio e uno dei soci fondatori della libreria e wine bar 'La confraternita dell'Uva' - e così almeno per tutta la settimana. Ognuno fa le sue valutazioni: io riceverò ordini online, al telefono o via mail e farò le consegne, come negli ultimi giorni".
Troppi i "dubbi e le paure" in questo momento "sia per la sicurezza di chi lavora sia per i clienti. La gente che verrà sarà pochissima e, oltre regolare gli accessi, dobbiamo sanificare libri e scaffali ogni volta. Per la tipologia di merce che vendiamo, c'è grande possibilità di contagio - aggiunge - spedizioni e consegne a domicilio sono più sostenibili anche dal punto di vista economico".
Dopo una prima settimana, "vedremo se usciranno disposizioni più specifiche - conclude Santangelo - speriamo che, considerati i dati dei contagi, Bonaccini decida di tenere chiuse le librerie come in Lombardia".