Sindacati, 'azienda non ritira licenziamenti, tavolo al Mise'
BOLOGNA, 2 LUG - Fumata nera al tavolo di crisi su La Perla in Regione Emilia-Romagna, dove rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato per circa tre ore l'ad Pascal Perrier, alla presenza degli enti territoriali. "L'azienda ci ha comunicato il rifiuto sia al ritiro del licenziamenti sia alla sospensione della procedura che riguarda il futuro di questi 126 lavoratori", ha detto al termine del summit Sonia Paoloni, segretaria nazionale della Filctem-Cgil, sintetizzando la situazione.
Continua dunque la crisi dello storico marchio della lingerie di lusso, dopo che la scorsa settimana il gruppo, controllato dalla società d'investimento olandese Sapinda Holdings che rilevò La Perla circa un anno fa, ha comunicato l'intenzione di procedere a dichiarare un esubero di personale, impiegato a Bologna, pari a 100-120 unità. "Si tratta di un intervento che inspiegabilmente, su 1.200 dipendenti nel mondo, sceglie di eliminare cento persone a Bologna, più della metà delle aree di campionario, dove risiede il 'know how', il saper fare, del prodotto leader del mercato dell'intimo e della corsetteria", ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini. "Il sospetto - ha aggiunto Paoloni - purtroppo sempre di più evidente, è che l'operazione di acquisizione dell'azienda di un anno fa sia stata solo una mera operazione di finanza speculativa".
Per l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi uno spiraglio ancora c'è: "La partita è estremamente in salita, ma lotteremo fino in fondo. La porta non è ancora chiusa, prosegue il confronto con azienda ma i licenziamenti vanno ritirati", ha detto. Proprio all'esterno dell'assessorato dove si è tenuta la riunione, le lavoratrici dello stabilimento bolognese, in larghissima parte infatti sono donne, hanno dato vita a un presidio, con cartelli, bandiere e striscioni. Per domani, intanto, i sindacati territoriali Filctem-Cgil, Femca Cisl e Uiltec-Uil hanno indetto una nuova assemblea per proporre "la continuazione e l'intensificazione delle iniziative sindacali". Mentre a livello nazionale le stesse sigle chiederanno l'apertura del tavolo al Mise.
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