Accordo sindacati-società su lavoratori ricostruzione post sisma
Salvataggio in extremis per i posti di lavoro dei 135 dipendenti di Invitalia, società partecipata al 100% dal Mef, che si occupano delle pratiche della ricostruzione post sisma in Emilia. Quasi alla vigilia della scadenza del contratto per la maggior parte di loro (124 erano in scadenza il 30 giugno) ieri sera le organizzazioni sindacali di categoria territoriali, Fisac Cgil, First Cisl e Uilca Uil, hanno sottoscritto un accordo con Invitalia che permette in sostanza di 'superare' i paletti del decreto Dignità.
L'intesa, spiegano i sindacati, è arrivata grazie al rinnovo per 18 mesi della convenzione tra Regione Emilia-Romagna e Invitalia. L'ordinanza in proposito è stata firmata ieri pomeriggio dal Commissario alla ricostruzione e governatore emiliano Stefano Bonaccini.
L'accordo tra sindacati e Invitalia, che sarà presentato ai lavoratori in assemblea lunedì primo luglio, è finalizzato "all'estensione del termine della durata massima dei contratti a tempo determinato e al consolidamento delle posizioni che saranno stabilizzate attraverso un contratto di somministrazione a tempo indeterminato". Si tratta, sottolineano i sindacati, di "un atto di responsabilità" che "consente il mantenimento dei livelli occupazionali preservando le elevate professionalità espresse dalle lavoratrici e dai lavoratori di Invitalia e assicura continuità alla progettazione e realizzazione delle commesse straordinarie che la Regione Emilia-Romagna ha assunto per la ricostruzione post terremoto 2012".
Sulla vertenza "l'atteggiamento tenuto dal Governo" è stato "incomprensibile" e "poco responsabile" perché "ha negato" all'Emilia-Romagna "quanto ha invece accordato ad altri", afferma Stefano Bonaccini, presidente della Regione e Commissario alla Ricostruzione post terremoto, in una nota in cui sottolinea che "la stipula della nuova convenzione e l'accordo sindacale risolvono due problemi che ci stavano particolarmente a cuore: la continuità della ricostruzione e quella occupazionale dei tecnici coinvolti". "Mentre nella ricostruzione post sisma dell'Italia Centrale un'apposita norma ha consentito di derogare" alle limitazioni imposte dal decreto Dignità, aggiunge Bonaccini, al sisma dell'Emilia "questa opportunità è stata totalmente negata. Non solo, infatti, il Governo non ha mai accolto la proposta di estendere anche all'Emilia questa facoltà di prolungare i contratti in essere, ma a più riprese sono stati dichiarati inammissibili o bocciati in Parlamento specifici emendamenti che ricalcavano la stessa disciplina dell'Italia Centrale". "Vien da chiedersi - aggiunge - se si sia trattato di sciatteria o della deliberata intenzione di colpire per ragioni politiche un territorio".