A Bologna prima personale in un'istituzione museale italiana
Approda al MAMbo-Museo d'Arte Moderna di Bologna la mostra 'All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere', la prima personale in un'istituzione museale italiana di Julian Charrière (Morges, Svizzera, 1987), artista il cui lavoro mette in comunicazione i campi delle scienze ambientali e della storia della civiltà.
Curata da Lorenzo Balbi, la mostra - in programma dal 9 giugno all'8 settembre - presenta un'ampia selezione di opere tra foto, installazioni, sculture e video che toccano i temi della storia della scienza, dello sviluppo della cultura dei media, del romanticismo dell'esplorazione e della crisi ecologica contemporanea. Da sempre interessato ai processi che si nascondono dietro la produzione di conoscenza scientifica e ai differenti metodi utilizzati per arrivare a una scoperta, con i suoi lavori Charrière cerca di comprendere la storia, guardando al passato per tentare di immaginare come sarà il futuro. Come un archeologo, scruta nelle vicende trascorse per capire quelle che verranno, mentre riflette sul presente.
I suoi progetti sono spesso frutto di un lavoro sul campo in località remote, che presentano profili geofisici forti - vulcani, ghiacciai, siti radioattivi - sempre rivolti verso paesaggi lontani in condizioni estreme. Dalle sue spedizioni intorno al globo, Julian Charrière riesce a far emergere non solo la pura e semplice bellezza della natura, ma anche la vulnerabilità e la frattura tra natura e civiltà.
In occasione dell'opening della mostra, sabato sera Biografilm Park, il cartellone di eventi live fuori sala di Biografilm Festival-International Celebration of Lives, ospita al parco del Cavaticcio live e dj set di Lotus Eater.
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