Ucoii: chiediamo luoghi di preghiera più dignitosi

Emilia Romagna
@ANSA
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'Sale precarie, è impensabile nel 2019 ancora in scantinati'

"C'è un problema reale sui luoghi di culto, che non riguarda solo le comunità islamiche. Su questo vorremmo intraprendere un percorso per una legge sulla libertà religiosa che vada a regolamentarne l'apertura. Chiediamo, non pretendiamo, che le comunità islamiche siano messe in condizione di aprire luoghi di culto dignitosi". E' uno dei punti su cui ha insistito Yassine Lafram, presidente Ucoii, nella sua relazione all'assemblea generale a Bologna.

"E' impensabile che nel 2019 in Europa, nella nostra Italia, un musulmano debba andare in uno scantinato e nascondersi per fare una preghiera. Stiamo parlando di diritti costituzionali, non ci stiamo inventando nulla", ha aggiunto, ricordando che i musulmani in Italia sono circa 2,5 milioni e le sale di preghiera censite, due anni fa, 1.200.

"Potrebbero essere anche di più, ma soffrono di precarietà. Molte sono in affitto, possono chiudere in un posto e riaprire un altro. Le moschee vere e proprie si contano sulle dita di due mani".

All'assemblea ha partecipato anche Adam El Hamami, uno dei ragazzini eroi di San Donato milanese. "A Roma è stata una giornata molto bella", ha detto, parlando del suo viaggio nella capitale e dell'incontro con il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Un incontro, il 27 marzo, durante il quale non si è parlato del tema della cittadinanza. 

"Sono venuti i carabinieri in stazione e ci hanno portato al ministero, dove c'era Matteo Salvini", ha raccontato. "Abbiamo stretto la mano a alcuni personaggi, siamo entrati in una sala,
ci hanno premiato con delle medaglie, abbiamo fatto le foto". Poi, il giro in centro: "Cinque compagni, il prof e Salvini: abbiamo visto la Fontana di Trevi e siamo andati a prendere un gelato. A un certo punto Salvini si è fermato e ha detto: 'Andate via, se no c'è troppo trambusto, tutti vogliono le foto'". Poi "ci hanno dato dei regali, il casco dei vigili del fuoco, tre cappelli di carabinieri, polizia e vigili del fuoco, un calendario e la medaglia, poi siamo tornati a Crema".

 

   

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