'Il mestiere delle arti' in mostra

Emilia Romagna
@ANSA

A Ravenna scompare lo 'steccato' tra Arti maggiori e artigianato

(ANSA) - RAVENNA, 15 FEB - Raffaello scambiò, alla pari, una sua opera con un cristallo inciso dal Belli: l'artista, anche se sommo, non si riteneva 'diverso' dall'intagliatore, artigiano altrettanto sommo. Poi pittura e scultura acquisirono uno status più elevato e s'impose una demarcazione tra Arti Maggiori e Arti Minori. Una mostra al Museo nazionale nel Complesso di San Vitale, a Ravenna, promossa e organizzata dal Polo Museale dell'Emilia-Romagna - 'Il mestiere delle arti. Seduzione e bellezza nella contemporaneità', dal 16 febbraio al 26 maggio - vuole evidenziare come questo steccato oggi sia molto meno netto e persino inesistente. E lo fa presentando opere, comunque di alto livello, di artisti artigiani e facendole interloquire con l'intero patrimonio del grande museo che la propone e ospita.
    L'esercizio di scultura e pittura è così affiancato a produzioni di oreficeria, in vetro e resina o in ceramica. Oltre cento le opere in mostra, da Paladino a Folon, da Manzù a Cascella, da Mitoraj ad Alinari, da Ceroli a Cavallini. Già in passato il desiderio di dimostrare che assoluti valori di arte possono essere raggiunti attraverso i processi tecnici più semplici e tradizionali ha sollecitato vari artisti, tra cui Picasso e Matisse, a produrre ceramiche, arazzi, stoffe e gioielli.
    "L'amicizia delle arti, che oggi viene interpretata come una successione di creatività che non conosce cesure - affermano le curatrici dell'esposizione, Ornella Casazza ed Emanuela Fiori - permette di constatare come molti tra i massimi artisti di oggi sappiano muoversi con agilità tra dimensione monumentale e il piccolo formato colloquiando con marmi purissimi, bronzi arricchiti di suggestive patine, legni intagliati, ceramiche lustrate, sete vellutate, pigmenti evocativi, ori e coloratissime pietre".
   

Bologna: I più letti