Condannato Tivadar a Bologna, disse di non riuscire a frenarsi
Quattro anni e quattro mesi di condanna in abbreviato a Cesarin Tivadar, il 'maniaco seriale' arrestato il 18 aprile a Bologna dopo un'aggressione sessuale a una studentessa. Per il romeno 30enne, difeso dall'avvocato Ercole Cavarretta, il pm Michele Martorelli aveva chiesto 4 anni e 6 mesi.
Il giovane nel 2014 aveva seminato paura nella zona universitaria di Bologna: il suo identikit, quando di lui si conosceva solo la descrizione delle vittime, fu affisso in tutta la città e divenne virale sul web, dove fu creata una pagina parodia dedicata al 'palpeggiatore di Bologna'. Tivadar poi fu catturato in Danimarca, si scusò e patteggiò due anni, con pena sospesa, per due aggressioni. Ora è arrivata una condanna più pesante, pronunciata nei giorni scorsi dal Gup Grazia Nart.
Biondo con gli occhi chiari, istruito, con laurea e studi in Europa, Tivadar aveva detto di essere ubriaco e di non riuscire a frenare l'impulso a seguire e mettere le mani addosso a ragazze che incontra per caso. Ora è in carcere.