Morì durante un test drive, la vedova: 'Ci hanno dimenticato'

Emilia Romagna

Autista della Corte di Appello di Bologna si schiantò in Lamborghini

 "E' già un anno che Vito non è più con noi, il dolore per la sua perdita è ancora più forte del primo giorno, in quanto abbiamo constatato che le persone che lo stimavano, e a cui lui ha sempre fatto del bene, ci hanno completamente dimenticato". Lo scrive in una lettera all'ANSA Anna Maria Di Muzio, vedova di Vito Rotunno, autista del presidente della Corte di Appello di Bologna Giuseppe Colonna, morto in un incidente durante un test drive con una Lamborghini, il 17 novembre 2017. Presidente e autista erano ospiti della Casa di Sant'Agata Bolognese e stavano facendo un giro di prova, su auto messe a disposizione dall'azienda. Quando Rotunno si schiantò contro un tir, Colonna si trovava su un altro bolide.
    Un anno dopo, nessun risarcimento per la famiglia: l'Inail non ha riconosciuto il fatto come incidente sul lavoro. E il fascicolo penale è stato mandato verso l'archiviazione dalla Procura, senza indagati. Ma l'avvocato della donna, Emilio Paolo Rogari, si è opposto, e giovedì c'è un'udienza.

Rotunno, 57 anni, lasciò moglie e due figli. "E' stato un uomo, un marito - prosegue la vedova - e soprattutto un padre modello, attaccato ai valori; un lavoratore esemplare, onesto e instancabile al servizio del ministero della Giustizia. Scomparve improvvisamente una mattina mentre svolgeva impeccabilmente e regolarmente il suo lavoro che tanto amava, a tal punto che numerose erano le richieste e gli attestati di lodevole servizio che le più note personalità gli rivolgevano".

Ora, "mi trovo a vivere con il mio solo stipendio da impiegata, avendo due figli studenti universitari e non posso che ringraziare i miei genitori, entrambi pensionati, perché senza il loro aiuto economico non saprei come tirare avanti", conclude. La Procura dispose consulenze tecniche sull'incidente, nell'ambito di un'inchiesta per omicidio colposo contro ignoti, ma poi, all'esito, ha chiesto l'archiviazione senza individuare responsabilità penali. Il legale della famiglia chiede invece al Gip Rita Zaccariello che venga disposta un'integrazione alle indagini. Il 18 novembre, alle 18.30 nella chiesa di Santa Maria Assunta sulla via Emilia, ci sarà una messa per ricordare Rotunno.

"Vito è ben presente a tutti noi, a tutta la Corte di Appello. Ed era una persona molto benvoluta a livello cittadino. La Corte non lo dimenticherà mai", ha detto il presidente Colonna, interpellato per un commento sulla lettera. 
   

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