Lo Skyline di Breslavia riprodotto in musica

Emilia Romagna
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600 anni dopo Dufay, Landini mette in musica due chiese polacche

BOLOGNA, 30 OTT - Seicento anni dopo Guillaume Dufay, il grande compositore e teorico musicale franco-fiammingo, un altro musicista ha composto una partitura per grande orchestra sinfonica che mette in musica l'architettura, per trasportare le proporzioni di due chiese sul pentagramma, rispettando gli alti e i bassi degli edifici e del panorama in cui i due luoghi di culto sono inseriti. Carlo Alessandro Landini, docente al Conservatorio di Piacenza, ha trascritto sullo spartito le sequenze dello skyline di Wroclaw, il nome polacco di Breslavia. Il brano, 'View of the Cathedral of Wrocław from the river Odra' (Vista della Cattedrale di Breslavia dal fiume Odra) sarà eseguito per la prima volta in Italia il 29 novembre e l'1 dicembre al Teatro Dal Verme di Milano dall'Orchestra de I Pomeriggi Musicali, diretta da Yusuke Kumehara. Landini lo scrisse in occasione di Wroclaw Capitale Europea della Cultura 2016, dove venne premiato.

Basandosi sulle planimetrie della cattedrale di San Giovanni Battista e della chiesa di Santa Maria Maddalena e sulla xilografia dello skyline del tedesco Friedrich Werner, Landini struttura il brano rispettando gli alti e i bassi di questa incisione del 1750: così ai due campanili corrispondono due 'fortissimi' con timpani, gran cassa, gong e altre percussioni. E dunque in occasione del passaggio al più alto dei due campanili c'è ovviamente il punto culminante del pezzo. La composizione, della durata di 16 minuti, rispetta naturalmente le proporzioni architettoniche della cattedrale di San Giovanni Battista e della chiesa di Santa Maria Maddalena, situate in quella che era l'isola delle cattedrali nel fiume Odra, così come riprodotte nell'incisione che Werner produsse, mandando ai posteri il panorama di una città che quasi tre secoli dopo il compositore italiano ha ridisegnato sul pentagramma. Landini, che al Nicolini di Piacenza insegna Composizione e che abita a Salsomaggiore (Parma), era entrato nel Guinness dei primati per essere l'autore, nel 2015, del pezzo pianistico più lungo mai composto (sette ore nella sua versione più lunga), la Sonata N. 5.

Il Maestro spiega all'ANSA come "l'unico tentativo di un'opera che mette in relazione musica e architettura era stato fatto nel 1436, quando il compositore fiammingo Guillaume Dufay scrisse il mottetto 'Nuper rosarum flores', in occasione della consacrazione della cattedrale di Santa Maria del Fiore e della cupola del Brunelleschi a Firenze, dove venne eseguito lo stesso anno". Uno studioso americano nel secolo scorso scoprì che le misure (la proporzione aurea) di questo mottetto corrispondevano proprio alle misure della cupola. "Ecco - prosegue il compositore - io ho fatto la stessa cosa dopo quasi 600 anni! Ho coniugato le planimetrie delle due chiese, la loro struttura portante, il loro alzato, le dimensioni delle mura perimetrali, la scansione delle navate, in maniera da articolare il brano in un'ordinata successione di eventi la cui cronologia è scandita da rapporti che riproducono quelli delle due Cattedrali.

Una connessione tra musica e architettura era stata tentata anche dal compositore greco Iannis Xenakis, del quale Landini è stato allievo nel 1978 a Aix-en-Provence e dal quale ha appreso "quanta importanza ha lo spazio per un musicista", e più tardi anche da Luigi Nono col "Prometeo", "un tentativo empirico e non matematico come il mio - spiega ancora Landini - Avendo conosciuto Nono, so che lui lavorava sullo spazio in altro modo, per esempio distribuendo i coristi su più livelli, in uno spazio acustico di tipo immersivo, quello spazio a 360 gradi a cui tutti noi aspiriamo, e che ci riporta indietro nel grembo materno. Quando ci troviamo nell'abside di una cattedrale e sentiamo i suoni di un coro o di un'orchestra intorno a noi che ci avvolgono, è un po' come essere immersi in una terapia psicanalitica!".

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