Applicata legge del 2016, con nomina di un custode delle società
Quattro persone indagate, tra le altre ipotesi, anche per "intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro", reati di evasione fiscale per oltre tre milioni di euro, e l'applicazione della legge sul caporalato, con la nomina, su richiesta della procura, di un commercialista come unico custode di tutte le società coinvolte nella vicenda. E' l'esito di un 'controllo giudiziario di aziende' emesso dal gip Andrea Romito a Modena, su richiesta della procura, nei confronti di cinque società che operano nel settore della lavorazione delle carni. L'indagine della Guardia di finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Di Giorgio, ha permesso di svelare come nelle aziende in questione, tra loro collegate, nel lasso di tempo che va dal 2012 al 2017, fossero impiegate decine di lavoratori sfruttati, sottopagati e costretti a lavorare in condizioni degradanti. La nomina dell'amministratore giudiziale si affianca alla regolarizzazione delle posizioni dei lavoratori sfruttati.
"Con questa indagine la procura di Modena conferma la massima attenzione rivolta al delicato problema dello sfruttamento del lavoro, attraverso la puntuale applicazione delle norme di legge", ha commentato il procuratore Lucia Musti. "Anche la nostra Regione - aggiunge Musti - non è indenne dal fenomeno del caporalato. Esprimo la massima soddisfazione, conclude il procuratore capo di Modena, per l'operato del procuratore aggiunto Giuseppe Di Giorgio e della Guardia di finanza".