Ok al ricorso degli eredi contro Ministero e Soprintendenza
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso degli eredi di Lucio Dalla contro il vincolo posto dalla Soprintendenza alla casa-museo del cantautore e sui mobili in essa contenuti. Ne danno notizia i quotidiani locali bolognesi.
I parenti di Dalla si opponevano nel giudizio amministrativo al ministero dei Beni Culturali, che nel 2014 annunciò, con l'allora ministro Dario Franceschini, l'avvio delle procedure per vincolare la collezione. Fu poi la direzione regionale a mettere concretamente il vincolo a oggetti, quadri, foto e ricordi dell'appartamento di via D'Azeglio, ritenendolo un pezzo di storia del Paese. Ma la mossa fu vissuta dagli eredi dell'artista come una sorta di 'affronto' e di mancanza di fiducia nei loro confronti: prima fecero ricorso al Tar, che rigettò, ora al Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso, ritenendo il vincolo generico e illegittimo e sostenendo che gli arredi non si possono considerare una collezione. I cugini di Dalla, che ereditarono il patrimonio, hanno dato vita a una fondazione per valorizzarlo, tra l'altro organizzando nella casa visite guidate. L'effetto della decisione del Consiglio di Stato è che i beni potrebbero, in teoria, essere spostati o venduti, ma ancora non è chiaro cosa succederà, né finora è stata manifestata l'intenzione di cambiare la sorte di un luogo diventato simbolico per Bologna. (ANSA).