In 11 anni pagati 148 mila euro anche per riacquisto bancarella
(ANSA) - BARI, 10 NOV - Per 11 anni avrebbero imposto a un commerciante ambulante di Bari pagamenti a tasso usurario per oltre 148 mila euro, costringendolo a cedere la propria attività e diventare, di fatto, loro dipendente. La squadra mobile ha arrestato il 59enne Nicola Santoro, soprannominato "Coyote", e il 44enne Giuseppe Intranò accusati entrambi di usura ed estorsione. Nei confronti dei due arrestati, entrambi finiti in carcere, è stato disposto anche il sequestro preventivo delle somme indebitamente ricevute dalla vittima.
Le indagini coordinate dal pm Lanfranco Marazia, partite da alcune segnalazioni anonime su episodi di usura ed estorsioni nei mercati rionali della città, hanno documentato - anche attraverso videoriprese - che i due arrestati andavano ogni settimana alla bancarella della vittima, "prelevando" parte dei profitti, frutto del lavoro settimanale dell'ambulante. Il commerciante, cioè, sarebbe stato costretto a versare una "rata" fino a 700 euro al mese per restituire prestiti ottenuti a partire dal 2010, con tassi fino al 120%, e anche per il "riacquisto della bancarella" di cui Santoro si era di fatto impossessato, riuscendo così ad aggirare il meccanismo di controllo da parte dell'autorità comunale della licenza, della quale non avrebbe potuto altrimenti ottenere la titolarità.
Numerose le persone ascoltate dai poliziotti, "tutte restie - dicono gli investigatori - a fornire informazioni sulle condotte criminali in atto, a riprova del clima d'intimidazione che ha caratterizzato tutta l'indagine". (ANSA).
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