20 persone indagate traffico droga, estorsione, prostituzione
Mafia: aste truccate ed estorsioni, 24 arresti nel Barese
(ANSA) - BARI, 09 NOV - Avrebbero truccato aste giudiziarie per l'aggiudicazione di immobili e terreni, gestito di fatto un birrificio, "Federik2" che si occupa della commercializzazione di birre artigianali, come uno strumento di assoggettamento del territorio, costringendo un centinaio di aziende ad acquistare la bevanda pur non avendone necessità - giustificando gli acquisti come regali di Natale a clienti e dipendenti di salottifici e imprese edili - ma come forma di favore al clan. Sono alcune delle condotte contestate ai vertici del gruppo mafioso Loiudice di Altamura, nel Barese. A capo dell'organizzazione c'era - secondo la Dda di Bari - Giovanni Loiudice, con il fratello Paolo, il figlio Alberto e il sodale Michele Acquaviva. I fatti contestati vanno dal 2014 all'attualità, da quando cioè Giovanni e Alberto Loiudice, vicini al clan Capriati di Bari, furono assolti e scarcerati al termine del processo sull'omicidio del capo clan rivale Bartolo D'Ambrosio (ucciso nel settembre 2010). Da allora il gruppo mafioso capeggiato dalla famiglia Loiudice avrebbe assunto il controllo del territorio murgiano, condizionando il "vivace tessuto economico" della zona, ha detto il procuratore di Bari Roberto Rossi. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm della Dda di Bari Marco D'Agostino, hanno portato oggi all'arresto di 24 persone e altri due indagati sono ricercati all'estero. L'inchiesta è partita nel 2017 dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Gli investigatori hanno accertato due episodi di gare d'asta truccate, nelle quali il gruppo criminale avrebbe costretto i partecipanti ad astenersi dal presentare offerte al rialzo rispetto a quelle dei soggetti che si rivolgevano all'associazione e che, in cambio, davano al clan il 5% dell'importo per il servizio di intermediazione fornito. Sono stati documentati anche dieci episodi di furti d'auto poi ricettate o restituite con la tecnica estorsiva del cavallo di ritorno; una intensa attività di traffico droga con il sequestro - durante le indagini - di 13 chili di stupefacenti; l'estorsione ad un artigiano che aveva ristrutturato un negozio gestito da un commerciante il quale, per non pagare l'intero importo dei lavori, si era rivolto al clan. Ancora, l'inchiesta ha accertato l'intervento del gruppo criminale nell'assegnazione di alloggi popolari e attività di sfruttamento della prostituzione con noleggio di roulotte e container sulla Statale 96 in cambio 100 euro al giorno. Contestualmente agli arresti, i militari hanno sequestrato il birrificio di Altamura e un'auto di grossa cilindrata. (ANSA).
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