Code in mattina solo all'ex Ilva
Il green pass fa il suo debutto in Puglia tra flop delle proteste e servizi regolari, senza blocchi né problemi. Si temevano l'assalto alle farmacie per i tamponi, le code in uffici pubblici e aziende all'orario di ingresso dei dipendenti, manifestazioni di protesta e, soprattutto, blocchi e disservizi nei trasporti. Nulla di tutto questo è avvenuto in Puglia, dove l'entrata in vigore dell'obbligo del green pass anche sui luoghi di lavoro non ha fatto registrare criticità.
Merito, prevalentemente, della elevata copertura vaccinale nella regione di quasi tutte le categorie professionali.
Unico caso da segnalare è quello delle lunghe code a due dei sette tornelli dello stabilimento siderurgico Acciaierie d'Italia (ex Ilva) di Taranto, a causa di un problema tecnico legato al badge disabilitato degli operai dell'indotto per un errore di comunicazione, che ha creato ritardi nell'avvio dell'attività lavorativa.
Come previsto, inoltre, nei porti pugliesi, quello di Taranto e quelli adriatici di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi, dove la percentuale di vaccinazione tra i dipendenti portuali raggiunge il 99% di copertura, non ci sono stati blocchi per proteste o disservizi per assenza di personale.
"I portuali della Puglia hanno compreso che la salute è un diritto ma anche un dovere - ha commentato soddisfatto il presidente dell'Autorità portuale del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi - . E' un diritto ottenere cure, ma è anche un dovere fare tutto quello che si può per evitare che malattie come il Covid si propaghino". Addirittura nei giorni scorsi alcuni no-vax, poi denunciati alla Polizia di frontiera, avevano tentato di convincere i dipendenti portuali a protestare, senza riuscirvi.
Regolare anche l'attività dei mezzi di trasporto regionale e quella degli uffici pubblici. Sparute proteste, con poche decine di manifestanti, si sono tenute davanti all'Ateneo barese e ai cancelli dello stabilimento Bosch nella zona industriale di Bari, dove i sindacati chiedono all'azienda, come ha già fatto l'ex Ilva, tamponi gratuiti per i lavoratori non vaccinati.
Intanto nelle farmacie della regione - stima Federfarma Puglia - si registra un aumento tra il 30 e il 40% di richiesta di tamponi Covid finalizzati all'ottenimento del green pass.