Medico vaccinato, 'un anno fa speranza, oggi certezza efficacia'
(ANSA) - BARI, 12 OTT - La dottoressa Lidia Dalfino fu la la prima pugliese, il 27 dicembre 2020, a ricevere la prima dose del vaccino anti-Covid, nel Policlinico di Bari. Oggi è la prima a sottoporsi alla co-somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid, il richiamo dopo quasi un anno, e sull'altro braccio del vaccino antinfluenzale. "L'emozione è sicuramente diversa - ha detto la dottoressa Dalfino - . Lo scorso anno sono andata incontro alla prima dose con la certezza che il vaccino fosse l'unica arma disponibile per spegnere la pandemia, e con la speranza che ci fosse una grossa adesione alla campagna vaccinale. Oggi ho la certezza che quella adesione c'è stata e ho la riprova che il vaccino è efficace. La mia rianimazione l'anno scorso a quest'ora era gremita di pazienti, quest'anno ne abbiamo ricoverati un terzo e tutti non vaccinati. Quindi sono venuta qui con la certezza di aver fatto la cosa giusta".
Nel Policlinico oggi sono state effettuate le prime 50 co-somministrazioni al personale sanitario "per mettere in sicurezza i professionisti e l'intero sistema - ha detto il dg del nosocomio, Giovanni Migliore - . Siamo già a buon punto con la somministrazione delle terze dosi per i super fragili.
Abbiamo vaccinato il 30% dei soggetti vaccinati in Puglia".
A rassicurare sugli effetti della co-somministrazione è il professore Silvio Tafuri, responsabile della control room Covid del Policlinico. "La co-somministrazione - ha spiegato - è una pratica routinaria nelle vaccinazioni. Per esempio i bambini già al primo appuntamento vaccinale fanno l'esavalente e l'antipneumococcica, così come gli anziani. E' una pratica sicura che non compromette né l'efficacia del vaccino, né determina una maggiore frequenza di effetti collaterali".
(ANSA).
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