Il regista di Holy Motors e Annette, amo lavorare nel caos
(ANSA) - ROMA, 28 SET - Più che un regista sembra una rock star intrattabile, o meglio un cantautore indie lontano dal mondo degli umani, quasi una copia di Sid Vicious dei Sex Pistols depresso e scocciato di dover rispondere a delle domande.
Leos Carax è così e non si smentisce neppure oggi al Bif&st, - pantaloni di velluto, spolverino non troppo nuovo e cappello in testa - dove ha tenuto una sussurrata master class al Teatro Petruzzelli di Bari, subito dopo la proiezione di ANNETTE con Adam Driver e Marion Cotillard in sala con I Wonder Pictures.
Ma alla fine una zampata Carax la dà proprio quando parla di distribuzione: "In alcuni Paesi i film vanno sempre più spesso sulle piattaforme. E questo dipende anche da quanto sia costato il film. Le piattaforme - aggiunge - sono un po' come il Covid, vogliono che stiamo tutti quanti a casa. Il cinema segue legittimamente l'opposta direzione, ma quella delle piattaforme sembra essere la nuova strada da seguire".
E ancora Carax parla del suo singolare metodo di lavoro. "Io non ho studiato per fare cinema e ho bisogno di caos più che di precisione. Sono stato però fortunato a trovare persone che affrontano il mio caos mettendo ordine".
Carax, pseudonimo di Alex Christophe Dupont - il nome d'arte è l'anagramma di quello di battesimo (Alex) e della parola 'Oscar' - classe 1960 e figlio di Joan Osserman-Dupont, critica cinematografica americana e di Georges Dupont giornalista franco-americano, parla poi di ANNETTE che a Cannes ha conquistato il premio alla regia. Una vera e propria opera-rock alla Pete Townshend in cui quasi ogni scena è piena di note e canto con musica rock-pop che ti prende e sviluppo narrativo a volte più attento a sorprendere che a raccontare.
" (ANSA).