Esplosione porto Bari, donne vittime '45

Puglia

74/o anniversario. Introna, una grande tragedia della città

(ANSA) - BARI, 9 APR - C'erano anche dieci donne tra le 317 vittime accertate nell'esplosione della nave statunitense Charles Henderson, avvenuta il 9 aprile 1945 nel porto di Bari.
    Nella cerimonia per il 74/o anniversario di "una delle tragedie più grandi della storia della nostra città" - come ha detto il vicesindaco di Bari, Pierluigi Introna, che ha deposto una corona di alloro sotto la lapide dei caduti, in gran parte civili - è stato ricordato il sacrificio di tante donne baresi e non solo.
    "Alcune delle donne vittime lavoravano nel porto, al servizio degli alleati, altre sono vittime nella città vecchia - ha spiegato il professor Vito Antonio Leuzzi, direttore dell'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea - per gli effetti catastrofici dell'esplosione della nave, carica di bombe e munizioni, perché pezzi di ferro colpirono molti cittadini del centro storico, tra cui donne che, nel panico, cercavano di andare a prendere i figli dalle scuole". Tra le vittime, anche l'intellettuale austriaca Elisabetta Weiss, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti e accolta dalla città di Bari insieme a migliaia di altri profughi ebrei.
    Bari infatti, dall'8 settembre 1943, giorno dell'armistizio, nonostante fosse "profondamente ferita dalla guerra, aveva aperto le porte per i mesi e per gli anni successivi - spiega Leuzzi - a tutti coloro che erano in fuga dal terrore nazista, in una grande gara di solidarietà".
    Quello del 9 aprile 1945, ha concluso lo storico barese, "fu uno degli eventi più tragici e più significativi di una città che ha dato un grande contributo alla liberazione del Paese".
   

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