Diagnosi delle patologie leggibili in tutte le strutture
(ANSA) - BARI, 5 DIC - Prima tra le regioni italiane, la Puglia mette in rete i servizi di Anatomia patologica per avere una medicina sempre più di precisione e predittiva. Già nel luglio scorso la Regione Puglia ha approvato una delibera che istituisce la rete dei servizi di Anatomia patologica, con l'obiettivo di riorganizzare tutte le strutture sul territorio con 11 hub (otto ospedali pubblici e tre laboratori ecclesiastici) e quattro spoke (servizi di citologia e screening), di omogeneizzare i servizi sul territorio e di informatizzare i servizi. In questo modo, la diagnosi fatta a Lecce si potrà leggere altrove senza trasportare alcunché e con grande vantaggio per i pazienti e per il Servizio sanitario. La rete di Anatomia patologia è stata presentata oggi durante una conferenza stampa dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che è anche assessore regionale alla sanità. Altro obiettivo della rete è quello di adeguare le dotazioni organiche e strumentali. Attualmente sono in servizio in Puglia 94 anatomo-patologi (uno ogni 43.287 abitanti contro il rapporto di uno su 40.962 del Piemonte che vanta 108 specialisti), un numero inferiore alle necessità, ma la Regione assicura che si sta procedendo a nuove assunzioni. "In Puglia - ha spiegato Emiliano - è stato creato un sistema che copre tutta la regione e che consente di trasmettere queste immagini e, quindi ne consente il confronto, ai 94 anatomo-patologici pugliesi e a tutti gli hub e gli spocke che si occupano di questi esami. Avere questa rete significa ridurre la possibilità di errore perché, nonostante l'altissima tecnologica impiegata, alla fine è l'occhio umano che deve fare la diagnosi". Si calcola, inoltre, che per ogni euro investito in anatomia patologica ne ritornino tre indietro perché si migliora la qualità del Servizio sanitario. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Leonardo Resta e Francesco Alfredo Zito, rispettivamente direttore del Dipartimento di Anatomia patologica del Policlinico di Bari e direttore di Anatomia patologica dell'IRCCS Giovanni Paolo II, e Antonio Delvino, direttore generale dell'Oncologico di Bari. Secondo Resta, grazie alla rete "a disposizione dei pazienti pugliesi ci sarà un'omogeneizzazione totale delle anatomie patologiche in qualunque punto della regione e questo garantirà una migliore performance delle prestazione per tutti i pazienti, con riduzione dei tempi e con aumento della professionalità erogata". "L'anatomo-patologo - aggiunge Zito - è un medico che è in grado di dire se un tumore è maligno o benigno, diamo tutte le informazioni utili al clinico per poter impostare una terapia personalizzata. All'Oncologico abbiamo anche il vetrino digitalizzato, che consiste nella possibilità, in casi difficili e complicati, di inviare il vetrino (con un file, ndr) a colleghi patologi con grande esperienza per quella patologia e di avere un secondo parere in tempi rapidissimi". Delvino ha invece ricordato che prima "esistevano cinque anatomie patologiche tra la Asl e l'Oncologico", poi "ci fu una prima unificazione, molto sofferta, e ora abbiamo ulteriormente unificato, seguendo un percorso contemporaneamente di razionalizzazione economica, ma è soprattutto un percorso che ha portato a lavorare insieme 16 anatomo-patologi disponendo quindi di competenze e specificità. Quindi, la 'second opinion' viene fatta all'interno dell'istituto". "Abbiamo ora in atto - ha concluso - la formazione di una serie di super esperti nelle singole patologie che ci consente di avere referti rapidi e molto affidabili. Stiamo poi perseguendo un progetto ambizioso, quello del referto unico di anatomia patologia e biologia molecolare. Perché oggi, se andiamo verso la medicina di precisione, dobbiamo essere in grado di rilevare le mutazioni che caratterizzano i vari tumori per poter indirizzare la terapia".