Cime bianche, Montani: 'valutare alternative a monocultura sci'

Valle D'Aosta

A commissioni Consiglio Valle, Cai vicino a chi vive in montagna

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"Ho pregato i consiglieri regionali di prendere in considerazione ipotesi di valorizzazione turistica alternativa alla monocultura dello sci, industria che nel medio periodo, parlo di 10-20 anni, andrà ulteriormente in crisi. Sono stato rassicurato dai consiglieri presenti, spero che questo accada, non ho motivi per dubitarne". Così all'ANSA Antonio Montani, presidente generale del Cai, dopo essere stato sentito dalla terza Commissione 'Assetto del territorio' e dalla quarta 'Sviluppo economico', nelle audizioni sulla petizione 'Salviamo il Vallone delle Cime Bianche'. Le oltre 2.300 firme per contrastare la realizzazione di un collegamento funiviario tra Ayas e Cervinia sono state raccolte dall'associazione 'Ripartire dalla Cime Bianche' e dalla Cai Valle d'Aosta e depositate in Consiglio alla fine dello scorso ottobre.
    "Mi sono permesso di ricordare - prosegue - come i documenti di valutazione ambientale prevedano la valutazione di progetti alternativi. Quindi ho chiesto che fra i progetti alternativi, ne venga valutato uno dal punto di vista sociale, ambientale ed economico - i tre cardini delle valutazione di impatto ambientale - che sia legato a un turismo sostenibile e responsabile".
    Montani spiega che "la posizione del Cai è vicina a chi vive in montagna, che è consapevole che bisogna mettere nelle condizioni chi vive in montagna di poterci rimanere e per poterci rimanere bisogna garantire servizi e lavoro. Anche perché coloro che vivono montagna sono i primi a fare la tutela ambientale: questo deve essere chiaro, perché altrimenti si parte da un equivoco, la contrapposizione tra chi vive in montagna e chi no. Peraltro io mi sento uno di coloro che vive in montagna, sono della Val d'Ossola, non mi sento per niente un cittadino". 
   

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