Zucchi, 'senza governo stabile si torni al voto'

Valle D'Aosta

'Lo temono quasi tutti i consiglieri. Basta con questo teatrino'

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Fratelli d'Italia Valle d'Aosta invoca un ritorno "al voto" nel caso in cui non si riesca a governare "stabilmente".
    "Siamo stati silenti ed attoniti persino troppo tempo - scrive in una nota il coordinatore regionale, Alberto Zucchi - di fronte ai reiterati annunci scomposti dei partiti autonomisti, nonché dei singoli consiglieri, rispetto ai loro maldestri tentativi di ampliare il perimetro di una maggioranza risicata allo scopo di dare una stabilità ad un governo regionale incapace di dare risposte ai tanti problemi che affliggono i cittadini, a cominciare dalla miserrima condizione della sanità valdostana". Quindi, prosegue, "riteniamo che il tempo per la recita di questo teatrino sia scaduto e a tutti sia evidente che l'unico collante che preoccupa pressoché tutti gli occupanti di piazza Deffeyes, salvo rare eccezioni, sia il terrore del voto".
    Secondo il coordinatore di FdI Vda "tutti hanno infatti visto che, piuttosto di mettere a repentaglio poltrone frutto di un'altra epoca, ancorché recente ma difficilmente replicabili, sono state fatte evaporare tutte le liste di proscrizione, anatemi e veti ad personam, in primis quelli rivolti al partito personale dell'ex presidente Rollandin". In questo senso, dopo che l'incontro con i due consiglieri di Pour l'autonomie del 28 novembre scorso è avvenuto alla presenza delle commissioni politiche di tutta la maggioranza, il presidente della Regione Erik Lavevaz ha ricevuto mandato di proseguire da solo nelle consultazioni con Lega-Forza Italia e Pcp. "Ribadiamo che l'unica soluzione in corso di legislatura che sia stata ufficialmente condivisa all'unanimità da tutte le forze del centrodestra unito", sottolinea Zucchi, "non possa che essere un governo a traino e presidenza cdx, che dimostri la discontinuità rispetto all'attuale. In difetto governino pertanto costoro in 18 o in 20, se e fino a quando ci riusciranno, risparmiando il teatrino di letterine, finte consultazioni, da noi ritenute irricevibili nella forma e nella sostanza come componenti del centrodestra". 
   

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