Bimba morta dopo visite, pediatra 'io linciato sui social'

Valle D'Aosta

Giudice ordina nuova perizia. Raggiunto accordo Usl-familiari

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"Chi fa il pediatra lo fa non per accompagnare alla morte un bambino": in aula si è detto vittima di "una campagna mediatica estremamente dura, sui social sono stato linciato" il pediatra Marco Aicardi, di 39 anni, di Verrayes (Aosta), unico imputato per la morte a 17 mesi della bimba valdostana Valentina Chapellu, visitata e dimessa per quattro volte dall'ospedale Beauregard di Aosta. Il professionista è accusato di omicidio colposo.
    Affetta da influenza A, la piccola morì il 17 febbraio 2020 a causa - emerge dalla perizia svolta con incidente probatorio - di una sovrainfezione batterica. Alcuni giorni prima, l'11 febbraio, quando Aicardi la visitò al Beauregard, le sue condizioni - sempre secondo i periti Cinzia Immormino e Antonio Francesco Urbino - erano sufficientemente gravi da indicare un periodo di osservazione prolungato e un eventuale ricovero, in cui eseguire esami ematochimici e strumentali. Due giorni dopo, il disperato trasferimento al Regina Margherita di Torino, dove poi è morta.
    Nell'udienza di oggi sono stati sentiti alcuni consulenti di parte. Secondo quelli della difesa, in particolare, manca il nesso causale. Il giudice monocratico del tribunale di Aosta Marco Tornatore ha deciso di disporre d'ufficio un'altra perizia medica: nella prossima udienza, il 20 dicembre, il magistrato incaricherà il medico legale Andrea Verzelletti e il pediatra Alberto Arrighini, entrambi degli Spedali civili di Brescia, e formulerà il quesito su cui dovranno relazionare.
    E' emerso inoltre che tra la famiglia e l'azienda Usl, responsabile civile, è stata raggiunta un'intesa, in corso di formalizzazione: la definizione dell'accordo porterà alla revoca di costituzione di parte civile. 
   

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