Capi autori per il 60%, licenziata o trasferita chi chiede aiuto
(ANSA) - AOSTA, 25 NOV - E' "parzialmente sorprendente che l'ambito in cui principalmente si verificano le violenze sia il settore pubblico in senso lato, in particolare la pubblica amministrazione (24,1%); se a quest'ultimo comparto si aggiungono poi la sanità (16,1%) e l'istruzione (2,3%), emerge che poco meno di un caso su due si è verificato in questo ambito". Si tratta di segretarie, centraliniste e addette allo sportello (30,6% dei casi) e di professioni tecniche come infermiere e ragioniere (22,4%). Lo si legge nel report 'Violenze e molestie in ambito lavorativo - Un'indagine esplorativa', di Osservatorio economico e sociale, Consigliera di Parità e sede regionale dell'Inail. Nonostante il "peso occupazionale del settore" è evidente come "il pubblico registri un sovradimensionamento di questi eventi".
L'indagine non si basa su un campione statistico ma ha raccolto 106 questionari compilati online (l'83% da donne e il 14% da uomini) in modo anonimo e volontario. In tre casi su quattro gli episodi sono stati subiti nel percorso lavorativo (l'altro quarto è per conoscenza indiretta) mentre riguardo al momento dell'assunzione i casi di conoscenza indiretta salgono al 56,3%. Le molestie sono la forma di violenza di genere più frequente (62,2%), seguono gli atti di violenza veri e propri (22%), le molestie sessuali (15,6%). Gli autori sono in prevalenza uomini (69% di molestie e circa 80% di violenze). In due terzi dei casi l'autore è un superiore (45%) o un datore di lavoro (23%). Dopo l'episodio di violenza, la maggior parte degli intervistati (59,4% considerando solo gli episodi diretti, 62,1% rispetto al totale) non si è rivolto a altre persone. Tra chi ha chiesto aiuto, "rispetto agli altri intervistati, le percentuali di licenziati (71,4%) e di trasferimenti di ufficio (100%)" sono "molto più elevate". Complessivamente "la violenza ha comportato una penalizzazione lavorativa e personale in circa il 40% dei casi". (ANSA).