'Abbiamo sotterrato Jessica Lesto', chiesti due rinvii a giudizio

Valle D'Aosta

Amico ha confessato, marito accusato anche di maltrattamenti

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Subito dopo la morte a 32 anni di Jessica Lesto causa overdose, nella notte tra il 6 e il 7 maggio scorsi avevano tentato di far sparire il suo corpo, sotterrandolo lungo la riva della Dora Baltea, ad Aosta: con quest'accusa la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per concorso in soppressione di cadavere del marito della donna, Dia Matabara, 37enne originario del Senegal e al momento irreperibile, e di Patrick Giuseppe Michel Bertucci, 43enne di Aosta.
    Era stato proprio Bertucci a indicare ai poliziotti il luogo dove si trovava il corpo, il 31 maggio scorso. Sempre lui un mese fa ha confessato al pm Manlio D'Ambrosi, titolare dell'indagine, di aver scavato una fossa per nascondere il cadavere insieme a Dia Matabara, che poi era fuggito dall'Italia. Dopo un primo frettoloso sotterramento, i due - ha raccontato Bertucci - erano tornati sul posto per scavare una fossa più profonda, temendo che il corpo potesse essere trovato essendo la zona nelle vicinanze della pista ciclabile. Per farlo avevano usato materiale di fortuna, come rami e pentolame presente sul posto, nel loro accampamento, considerato dagli inquirenti un luogo di spaccio. Bertucci, in carcere da luglio, e Matabara, probabilmente all'estero, sono due dei sei destinatari delle misure cautelari ordinate tre mesi fa nell'ambito di un'operazione antidroga dei carabinieri su un giro di crack, eroina e cocaina.

Nei confronti di Dia Matabara la procura ha chiesto inoltre il rinvio a giudizio per maltrattamenti in famiglia. Dall'inchiesta è emerso che l’uomo nel corso degli anni ha più volte picchiato sua moglie, Jessica Lesto. Oltre a testimonianze in tal senso, gli inquirenti sono in possesso di immagini che hanno catturato episodi di questo tipo, avvenuti anche fuori da un bar di Aosta e in un taxi. Le indagini sono state svolte in collaborazione da carabinieri del Reparto operativo e Squadra mobile di Aosta.

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