'A ottobre in Consiglio'. Montani (Cai), vogliamo rispetto leggi
Sono oltre 1.900, di cui oltre 1.700 complete di tutti i documenti, le firme raccolte - "da Courmayeur a Pont-Saint-Martin" - con la petizione 'Salviamo le Cime Bianche', indirizzata al Consiglio regionale della Valle d'Aosta' per contrastare la realizzazione di un collegamento funiviario nel vallone. Lo ha annunciato Marcello Dondeynaz, referente dell'associazione 'Ripartire dalla Cime Bianche', nella conferenza stampa di chiusura della petizione popolare.
"Il numero non è ancora definitivo. Le firme necessarie sono 500, quindi questa petizione sarà discussa in Consiglio regionale" e "prevediamo di depositarla all'inizio del mese di ottobre". "Nelle valli interessate, molte persone - ha detto Dondeynaz - non hanno firmato per timore delle reazioni di parenti che lavorano in settori legati al turismo". Ora "il nostro impegno proseguirà con l'attività di comunicazione, abbiamo ancora 4-5 mila pieghevoli da distribuire sui 30 stampati".
Durante la conferenza è intervenuto anche il presidente generale del Club alpino italiano, Antonio Montani: "Non siamo per le scorciatoie e vogliamo il rispetto delle leggi. Non amiamo la contrapposizione tra montanari e cittadini, ambiente ed economia. Se si guarda al medio termine altre soluzioni sono molto competitive. Amiamo le montagne e vorremmo che fossero apprezzate dalle generazioni future". Piermauro Reboulaz, presidente del Cai Valle d'Aosta, ha aggiunto. "Se alla fine di questa discussione in Consiglio regionale sarà dimostrato che questo impianto sarà da fare vorrà dire che abbiamo sbagliato.
Ma non vorrei che questa nuova funivia oscurasse - ha ironizzato - la nuova età dell'oro che ci è arrivata da opere come l'aeroporto".