'Sproporzione tra i 1.600 euro di lavori pagati da Cuomo ad Accornero e il risparmio da 183 mila euro sui capannoni di Autoporto spa'
"In caso di assenza della spendita di competenze proprie" da parte dell'ex dirigente Finaosta e consigliere delegato del Forte di Bard Gabriele Accornero "andrà verificato se i fatti possano essere piuttosto ricondotti nella diversa ipotesi del traffico di influenze illecite". Lo scrive la Corte di Cassazione nella motivazioni della sentenza con cui, il primo luglio scorso, ha annullato con rinvio a diversa sezione della Corte d'appello di Torino la condanna a un anno di reclusione (con sospensione condizionale) per "corruzione per l'esercizio della funzione" a carico di Accornero e dell'imprenditore Gerardo Cuomo.
La Suprema corte scrive: "La rilevata manifesta sproporzione tra la prestazione del privato", il pagamento da parte dell'imprenditore di circa 1.600 euro per lavori edili in casa di Accornero, "e quella del pubblico ufficiale", l'ex manager Finaosta, "che ha consentito al Cuomo prima di conseguire un locale", un capannone della partecipata Autoporto spa, "che era legittimamente occupato da un'altra società," la Deval spa, "e poi di ottenere un ingente risparmio per effetto del nuovo contratto stipulato nel 2018 di ben 183.585,35 euro - alla luce dello sconto sui canoni ottenuto ed in rapporto alla durata fissata in 13 anni - impone delle valutazioni che sono del tutto mancate nella sentenza impugnata".
L'annullamento con rinvio, si legge in sentenza, è volto a "una verifica degli aspetti relativi alla sussistenza del nesso di corrispettività tra gli atti di ufficio del pubblico ufficiale e la dazione dell'utilità del privato, nonché in ordine alla ricorrenza della competenza funzionale del pubblico ufficiale corrotto rispetto alle attività che hanno costituito l'oggetto dell'accordo corruttivo".