'Richiesta consultazione mai assegnata a prima commissione'
E' "improprio e irricevibile" il '"rinvio' e la subordinazione della trattazione dell'atto concernente la decisione in ordine all'effettuazione del referendum consultivo di iniziativa popolare, agli approfondimenti da parte della Commissione consiliare", votato il 13 luglio scorso con 31 voti a favore e quattro contrari (Pcp e Forza Italia) dopo la richiesta del capogruppo dell'Union valdôtaine, Aurelio Marguerettaz. Lo scrive in una lettera al presidente del Consiglio regionale, Alberto Bertin, il Comitato per la riforma elettorale (Cre).
"Nello specifico - scrivono Gabriella Poliani ed Elio Riccarand per il Cre - lo definiamo improprio perché la Legge 19/2003, che disciplina la procedura del referendum consultivo, non prevede un ruolo istruttorio della prima Commissione in tale materia e quindi il rinvio irricevibile perché la richiesta di referendum non è mai stata formalmente assegnata ai lavori della prima Commissione. La richiesta del capogruppo Uv di 'riportare' l'argomento in prima Commissione, che in una qualche maniera disconosce anche il lavoro istruttorio sulla legittimità della deliberazione consiliare predisposta dalla presidenza del Consiglio, avrebbe dovuto quindi essere da Lei dichiarata inammissibile: non è avvenuto". In particolare, "si trattasse della formulazione del quesito" è "nella piena facoltà del Consiglio regionale emendarlo o riformularlo per interrogare ed avere il parere dei cittadini sulle modifiche più importanti e politicamente più divisive sulle scelte riguardanti la futura legge elettorale". Se invece "si trattasse dell'ammissibilità del referendum consultivo in materia elettorale" un "approfondimento in Commissione che preveda l'audizione di uno o più costituzionalisti per legittimare una interpretazione restrittiva della legge regionale 19/2003 sarebbe una manovra politica grave a cui il Cre si opporrà con tutte le sue energie".