'In senso difensivo hanno valore di deterrenza e difesa'
"Io non mi sentirei del tutto di bandire da un punto di vista civile, sociale, l'uso delle armi".
Così il vescovo di Aosta, Franco Lovignana, a 'Valle d'Aosta minuto per minuto' su Radio Proposta in blu. Commentando le critiche di don Luigi Ciotti al voto della Camera per impegnare il governo ad alzare le spese militari al 2% del Pil, ha spiegato: "Non tocca a me giustificare la decisione che la Camera ha preso. Tuttavia mi sento, pur sapendo di dire qualcosa di politicamente scorretto, almeno per una certa narrazione, di almeno introdurre un piccolo dubbio su queste affermazioni. Di fatto noi sappiamo che la violenza è sempre, come dire, sì anti storica e anti umana. Però bisogna anche dire che le armi, intese in senso difensivo, all'interno di un popolo e di una nazione, hanno anche un valore di deterrenza e comunque anche all'occorrenza di difesa. Io non mi sentirei del tutto di bandire, da un punto di vista civile, sociale, l'uso delle armi.
Questo non giustifica una produzione su larga scala, armi letali come quelle nucleari o chimiche. Non sto facendo certamente questo discorso e mi rendo conto che è molto complesso. Però penso che un popolo abbia anche il diritto e in un certo senso anche il dovere di preparare anche la propria difesa. A meno di immaginare soluzioni diverse di neutralità, ma bisogna capire che la neutralità non può essere solo autoproclamata e autoaffermata, ha bisogno di garanzie e quindi è un complesso di relazione internazionali che non è così immediatamente raggiungibile".