
Amministrazione Aosta punta a coinvolgere ipermercati
Il Comune di Aosta ha avuto difficoltà a coinvolgere i negozi di prossimità nell'iniziativa di solidarietà alimentare per far fronte alla crisi economica legata al Covid e per questo, se l'erogazione dei buoni spesa dovesse ripetersi, punta a coinvolgere anche supermercati e ipermercati.
"Nel momento in cui c'è il bisogno, ci sono tutte le associazioni di categoria, le riunioni, le telefonate continue, vengono mandate mail, sollecitazioni da parte delle associazioni di categoria, nel momento in cui io" negoziante "non lo faccio è perché in fin dei conti, oltre al timore della rendicontazione, forse non c'è neanche tanto il bisogno". Lo ha detto Clotilde Forcellati, assessora comunale di Aosta alle Politiche sociali, illustrando la relazione sull'erogazione dei buoni spesa per l'anno 2021 alla terza commissione consiliare 'Servizi alla persona'.
"Questo - ha aggiunto - ci fa dire che non chiudiamo le porte ma che a fronte di telefonate e riscontri dobbiamo diversicare.
Se ci sarà una volta prossima, dobbiamo coinvolgere gli ipermercati e i supermecati e i negozi di prossimità perché la persona non automunita, più anziana, preferisce andare nel negozio sotto casa ma coloro che hanno un'auto se avessero ipermercati o supermercati potrebbero fare una spesa più grande". La decisione di "coinvolgere gli esercizi di prossimità, quindi sotto i 250 metri quadrati" era stata condivisa "con le associazioni di categoria". In tutto hanno aderito 11 negozi.
Nel 2021 in 733 hanno chiesto i buoni spesa (100 euro a persona), a fronte di 217 mila euro messi a disposizione (non impiegati solo 2.257 euro), di cui 37 mila euro finanziati dal Comune. Il 70% sono italiani, l'11% marocchini, il 4% romeni e un altro 4% dominicani. Oltre il 50% delle domande di buona spesa proviene dal quartiere Cogne e dalla zona di Saint-Martin de Corléans. "L'area ovest insieme al centro storico raccoglie il 75% delle richieste", ha detto Forcellati.
Tra i 19 e i 29 anni ci sono state 52 domande, 558 tra i 30 e i 59 e 123 tra i 60 e i 94 anni. L'80% della famiglie richiedenti è composta al massimo da quattro persone e sono state 161 le richieste da nuclei composti da un solo utente (soprattutto anziani soli).