Corruzione in Vda, in appello chiesti 5 anni per Rollandin

Valle D'Aosta
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Accusa, 7 anni per Accornero e 6 anni e 6 mesi per Cuomo

   Cinque anni per l'ex presidente della Regione Valle d'Aosta Augusto Rollandin, attuale consigliere regionale di minoranza, sei anni e sei mesi per il grossista alimentare Gerardo Cuomo e sette anni per l'ex consigliere delegato del Forte di Bard Gabriele Accornero: sono le richieste del sostituto procuratore generale di Torino Giancarlo Avenati Bassi nel processo di secondo grado su un presunto giro di corruzione in Valle d'Aosta. La requisitoria del magistrato, procuratore facente funzioni ad Aosta nella prima metà del 2017, è durata circa tre ore.
    Nel marzo 2019, in primo grado, Rollandin era stato condannato per corruzione a quattro anni e sei mesi di reclusione (facendo scattare la sospensione dalla carica di consigliere regionale per 18 mesi dalla carica in base alla legge Severino), Cuomo a tre anni e otto mesi per corruzione e turbata libertà degli incanti e Accornero a quattro anni, sei mesi e 20 giorni per gli stessi due reati e per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. La procura ha fatto ricorso contro la loro assoluzione dal'accusa di associazione a delinquere.
    Nel 2013, secondo l'accusa, Rollandin da presidente della Regione aveva esercitato pressioni finalizzate al trasferimento di Deval (società partecipata di distribuzione di energia elettrica) da un capannone di Autoporto spa, dove poi si era insediato il Caseificio valdostano di Cuomo. In cambio - secondo la procura - Rollandin aveva ottenuto sostegno elettorale, la possibilità di tenere un comizio politico nell'azienda dell'imprenditore e un cambio gomme. Nell'aprile 2018 il gip aveva negato l'arresto di Rollandin mentre nell'autunno 2017 Cuomo e Accornero erano finiti per 45 giorni a domiciliari.
    Gli altri due principali capitoli dell'inchiesta riguardano la gara vinta dall'azienda di Cuomo per le forniture da 68 mila euro al 4K Alpine endurance trail, gara di corsa in montagna di cui era direttore Accornero, e l'affidamento per 120 mila euro di opere del Forte di Bard.
    Sono imputati anche Simone D'Anello, di 33 anni, libero professionista di Aosta, Salvatore d'Anello (47), artigiano edile aostano, e per Davide Bochet (53), imprenditore di Saint-Pierre.

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