Senatrice, condividiamo sentimenti democratici e antifascisti
E' stata formalizzato con l'invio di una pergamena firmata dal sindaco Gianni Nuti il conferimento della cittadinanza onoraria di Aosta alla senatrice Liliana Segre. Il documento riporta le motivazioni contenute nella deliberazione del Consiglio comunale del 26 aprile 2020, "in riconoscimento dei valori di solidarietà umana che essa incarna e difende e gratitudine per il valore che la sua figura rappresenta nella lotta per l'affermazione dei diritti umani".
Segre nei giorni scorsi ha scritto al sindaco e al presidente del Consiglio comunale, Luca Tonino, dicendosi onorata di "ricevere la cittadinanza onoraria della vostra città, che dunque da oggi sarà anche un po' mia. Ringrazio dunque Voi e l'intero Consiglio Comunale - prosegue la lettera della senatrice Segre - per questa onorificenza che istituisce fra noi un vincolo sentimentale oltre che democratico e civico.
Purtroppo ragioni di età, di salute e di sicurezza, oltre ai noti attuali divieti, mi impediscono di essere presente in città come vorrei, ma ci tengo a condividere con voi quei sentimenti democratici ed antifascisti che storicamente sono appannaggio della Città e della Valle d'Aosta. Certa che la comune cittadinanza renderà più saldi questi nostri valori e princìpi auguro alla vostra, anzi nostra, Comunità un futuro di prosperità e di progresso morale e civile. In un periodo drammatico come l'attuale ne abbiamo tutti bisogno. Grazie di nuovo e un caro saluto a Voi, al Consiglio comunale, ai miei nuovi Concittadini".
"I contatti con la senatrice Segre - commenta Tonino - sono stati emozionanti e le sue parole, con il richiamo all'antifascismo e ai valori democratici, rappresentano un monito che dobbiamo tenere presente nell'attuale fase storica di incertezza in cui la politica fatica a dare risposte alla popolazione sempre più confusa". Secondo Nuti "nel nostro tempo gli imprescindibili e saldi valori di cui la signora Segre è, da sempre, portatrice rappresentano il migliore antidoto contro virus altrettanto pericolosi del Sars-Cov- 2 che si chiamano intolleranza, fanatismo e razzismo che si sono annidati nella nostra società, e che minacciano la nostra democrazia alimentando ignoranza e paura".