Virus rallenta, ospedale respira. Al via seconde dosi vaccino
Sono 400 i morti in Valle d'Aosta a causa del Covid-19, uno ogni 312 cittadini. Le vittime sono 207 uomini e 193 donne, tra i 38 e i 104 anni (età media 83,5 anni), di cui 264 sono morti in ospedale e 136 sul territorio. L'ultimo decesso, una donna, è avvenuto nelle ultime 24 ore.
E' il quadro emblematico dell'incidenza del coronavirus sulla comunità valdostana, 125.000 abitanti, oggi 'zona arancione', dove il virus sembra aver un po' rallentato negli ultimi giorni: i nuovi casi positivi sono 17, le guarigioni 34; il totale dei contagiati attuali scende a 341; i pazienti ricoverati sono 42 di cui due in terapia intensiva.
Secondo il report settimanale (13-19 gennaio) della Fondazione Gimbe, in Valle d'Aosta sono peggiorati gli indicatori relativi al numero dei tamponi effettuati e al rapporto tra positivi e casi testati. Allo stesso tempo restano sotto "soglia di saturazione" i posti letto in area medica e in terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19. In dettaglio i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti si attestano a 317 (media nazionale 887), l'incremento dei casi è del 1,8% (4,2%), i casi testati per 100.000 abitanti sono stati 415 (814), il rapporto tra positivi e casi testati sale al 26,5% (19,8%), i posti letto occupati da pazienti Covid in area medica sono il 20% (36%) e quelli in terapia intensiva il 10% (29%).
Per arginare la pandemia prosegue le operazioni per programmare le vaccinazioni, anche dopo la sospensione delle forniture da parte di Pfizer (che riprenderanno ad inizio febbraio). Dal 22 gennaio scatta la somministrazione delle seconde dosi, partendo da una settantina di operatori sanitari, tra i quali ci sono i 20 che hanno aderito al V-Day del 27 dicembre scorso.
"L'obiettivo - spiega Maurizio Castelli, direttore sanitario dell'Usl della Valle d'Aosta - è finire in tempi brevi i richiami per poi ripartire a pieno regime non appena arriveranno le nuove forniture di vaccini".