'Nessuna irregolarità su valutazioni immobili'
Sono emerse criticità nei bilanci 2013, 2014 e 2015 della Casinò de la Vallée spa per quanto riguarda le appostazioni in materia di imposte anticipate.
Nessuna irregolarità per quanto riguarda le valutazioni degli immobili della società né in merito alle consulenze affidate - per 3 milioni e 488 mila euro secondo gli inquirenti - dall'ex amministratore unico della casa da gioco Giulio Di Matteo. Lo stato di insolvenza si è manifestato nel 2017.
E' quanto emerso, in sintesi, dalla perizia, svolta con incidente probatorio, nell'ambito dell'inchiesta per concorso in bancarotta fraudolenta in relazione al reato di false comunicazioni sociali che coinvolge, oltre a Di Matteo, gli ex amministratori unici Luca Frigerio e Lorenzo Sommo e degli ex sindaci Fabrizio Brunello, Jean Paul Zanini e Laura Filetti.
L'udienza si è svolta stamane.
Ora spetterà alla procura decidere come proseguire l'inchiesta.
Il fascicolo è affidato al pm Luca Ceccanti.
La perizia, chiesta dalla procura, ha valutato i bilanci della Casinò de la Vallée dal 2011 al 2017. Il gip Giuseppe Colazingari l'aveva affidata nel novembre 2019 ai professori Enrico Laghi (ordinario di Economia aziendale alla Sapienza di Roma), Vittorio Dell'Atti (direttore del dipartimento di studi aziendali e giusprivatistici dell'Università degli studi di Bari Aldo Moro) e Michele di Marcantonio (professore associato di Economia aziendale nello stesso ateneo barese).
Difesa Frigerio, imposte anticipate non causarono dissesto - "Ad avviso mio e dei nostri consulenti di parte i bilanci esaminati dai periti non avevano idoneità ingannatoria. Quindi non sussisterebbe il reato ipotizzato". Lo afferma l'avvocato Maria Chiara Marchetti, difensore dell'ex amministratore unico della casa da gioco Luca Frigerio, in merito all'udienza per l'esame dei periti che hanno analizzato i bilanci della casa da gioco tra il 2011 e il 2017. "Così come - aggiunge il legale - non ci sarebbe alcun nesso causale tra l'appostazione delle imposte anticipate, le asserite irregolarità dei bilanci, perché alla fine anche i periti hanno parlato di mere irregolarità, e il dissesto del Casinò. Quindi anche questo esclude alla radice il reato ipotizzato di bancarotta". In questo senso "secondo me le conclusioni dei periti sono chiare nell'evidenziare che non esiste la responsabilità di alcuno degli indagati in questo procedimento". "Oggi abbiamo sentito i periti e sono fiducioso su un esito positivo per il mio cliente", dichiara l'avvocato Corrado Bellora, difensore dell'ex membro del collegio sindacale del Casinò di Saint-Vincent Fabrizio Brunello.
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