COVID, il punto in Valle d'Aosta

Valle D'Aosta
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Infettivologa: rallentamento contagio 'è frutto zona rossa, ma non abbassare guardia'

Dopo quasi tre settimane di 'zona rossa', in Valle d'Aosta si inizia a percepire un rallentamento del contagio da coronavirus. Gli ultimi dati diffusi dal bollettino regionale indicano una diminuzione significativa del numero di positivi, anche se purtroppo i decessi non si fermano: sono stati cinque nelle ultime 24 ore, per un totale di 297 morti dall'inizio della pandemia. I casi positivi attuali sono 1.683, 84 in meno rispetto a ieri. I nuovi contagiati sono solo 27, su un totale di 197 persone sottoposte al tampone, mentre i guariti sono 106.
    "Siamo in terza settimana" rispetto all'adozione della zona rossa in Valle d'Aosta "ed effettivamente - spiega oggi all'ANSA Silvia Magnani, specialista in malattie infettive all'ospedale Parini di Aosta - un po' di calo si vede sicuramente". Ma non per questo ci si potrà permettere di allentare l'attenzione: "Le decisioni a livello governativo su come affrontare il Natale - avverte la specialista - influenzeranno moltissimo l'andamento dell'infezione dopo. Più riaperture ci saranno più chiaramente ci sarà poi il rischio di una nuova ripresa".
    Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 137. La terapia intensiva vede un aumento dei suoi pazienti: sono ora 16, dopo una pausa di qualche giorno che ha consentito lo svuotamento di qualche letto.
    "Come occupazione ospedaliera abbiamo avuto la possibilità di dimettere diverse persone,- precisa ancora la dottoressa Magnani - per cui abbiamo dei reparti con qualche posto libero. Per cui è una fortuna, altrimenti non ci basterebbero mai. Però abbiamo tutt'ora dei pazienti che arrivano e dalla tenda finiscono in terapia intensiva o comunque nei reparti ad alta intensità, con il casco. Per cui la presentazione clinica è ancora abbastanza impegnativa in molti pazienti".
    Al Parini è stato possibile chiudere il reparto Covid 6 e liberare una parte del Covid 5, 12 posti letto. Inoltre non tutti i letti della clinica di Saint-Pierre sono occupati.
 

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