Pm,invitò turisti da zone con virus ma non turbò ordine pubblico
La procura di Aosta ha chiesto l'archiviazione del fascicolo per 'Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico' a carico del presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, e del coordinatore sanitario per l'emergenza coronavirus, Luca Montagnani. Il riferimento era a dichiarazioni rese a fine febbraio, poco prima della pandemia (tra cui il comunicato stampa 'Emergenza Covid-19 La Valle d'Aosta turistica rilancia: la nostra è una destinazione ideale sicura!').
Per la procura emerge come "le informazioni da loro comunicate all'opinione pubblica fossero erronee e addirittura potenzialmente pericolose per la salute pubblica", favorendo così "l'afflusso in Valle d'Aosta di turisti provenienti da zone d'Italia in cui vi era, già nel periodo fine febbraio 2020/inizio marco 2020, una significativa presenza del virus". Tuttavia, "le informazioni rese dagli indagati, seppure erronee, non hanno determinato un turbamento dell'ordine pubblico".
Il fascicolo ha preso in esame le dichiarazioni del mese di febbraio 2020, "allorquando in Italia stava scoppiando la pandemia determinata dalla diffusione del virus Covid-19 e in Valle d'Aosta era iniziata la campagna elettorale per le elezioni regionali". Dichiarazioni che - secondo la richiesta di archiviazione del pm Francesco Pizzato - oltre a favorire l'afflusso da zone d'Italia "in cui vi era già una significativa presenza del virus" hanno "senza dubbio condotto all'adozione di comportamenti poco prudenti da parte dei consociati". Con questo "forse - in termini di astratta ipostatizzazione concettuale - se non agevolando, non pare potersi dire efficacemente inibendo l'arrivo nel territorio regionale di soggetti già affetti dal coronavirus Covid-19". In una simile prospettiva "le condotte tenute da" Testolin e Montagnani "si appalesano senza dubbio connotate da un apprezzabile grado di negligenza e imprudenza, specie laddove si consideri che esse sono state tenute da un soggetto che riveste la carica apicale nel governo regionale e la qualifica di prefetto e da un professionista che ha una specializzazione nel settore medico e sono state rese dopo che il governo italiano aveva già dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per l'epidemia da coronavirus".
Le dichiarazioni in esame fanno riferimento dapprima alla conferenza stampa del 24 febbraio scorso, quando Luca Montagnani disse che "il coronavirus è una patologia che nella maggior parte dei casi ha una risoluzione benigna" e che "sicuramente la popolazione ha paura perché c'è un grande impatto mediatico di questa vicenda". Il giorno seguente, scrive il pm Pizzato, "il presidente Testolin chiede agli organi di stampa di non spaventare le persone che devono raggiungere la Valle d'Aosta con informazioni scorrette". E nelle stessa conferenza Montagnani afferma: "Se io fossi un turista e adesso dovessi scegliere un posto dove andare in vacanza verrei proprio in Valle d'Aosta perché un sistema così strutturato che mi garantisca di entrare in pronto soccorso senza entrare in contatto con un paziente possibile sospetto di coronavirus non so quante regioni l'hanno messo in piedi in così poco tempo". Il giorno seguente viene diffuso il comunicato stampa 'Emergenza Covid-19 La Valle d'Aosta turistica rilancia: la nostra è una destinazione ideale e sicura!', con una scheda informativa "in lingua italiana, francese ed inglese" che è "invitata a tutti gli operatori del turismo" a cui l'amministrazione regionale chiede di "condividere" il messaggio "sui propri siti internet e sui canali social". Sempre il 27 febbraio, Testolin sottolinea in conferenza stampa "l'assenza assoluta nel territorio regionale di casi di interesse", il che rende "la nostra regione assolutamente sicura" a fronte di "una situazione che è sfuggita di mano, diciamo, a livello nazionale, che ha dato adito a preoccupazioni importanti nell'opinione pubblica, soprattutto quella estera".
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