Analizzata qualità aria in rapporto a calo traffico
L'inquinamento legato al traffico di veicoli è calato ad Aosta anche all'inizio della Fase 2. Uno studio dell'Arpa Valle d'Aosta evidenzia infatti che se tra il 4 e il 17 maggio scorsi il traffico di veicoli è diminuito del 47 per cento nel confronto con lo stesso periodo degli anni 2015-2019, la concentrazione di biossido di azoto (sostanza emessa "da diverse fonti di inquinamento, tra le quali la più rilevante è il traffico") è calata del 50 per cento. Durante il lockdown, tra il 9 marzo e il 3 maggio scorsi, il numero di veicoli in circolazione è calato dell'80 per cento e il biossido di azoto del 48 per cento. Infine, nella fase che ha preceduto l'emergenza coronavirus (dal primo gennaio al 23 febbraio) il traffico non è variato e il livello dell'inquinante NO2 è diminuito del 10 per cento.
"La Fase 2 è molto interessante: a fronte di una ripresa del traffico, le concentrazioni di biossido di azoto complessivamente diminuiscono ancora", si legge nel rapporto. Su questi dati incidono "soprattutto le ore notturne dove la riduzione è sempre superiore al 50 per cento fino a superare anche il -60 per cento proprio nella Fase 2: la spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che mentre nella Fase 1 il riscaldamento domestico, fonte anch'esso di biossido di azoto, nelle ore serali/notturne era acceso senza variazioni rispetto alla fase ante Covid19, a maggio (Fase 2) il riscaldamento domestico è spento e rimane come 'unica' sorgente il traffico che nelle ore serali/notturne, anche nella Fase 2, è praticamente assente, poiché tutti i locali di ritrovo sono ancora chiusi al pubblico".
In condizioni normali in via Primo maggio ad Aosta si arrivano a sfiorare i 1.000 transiti di veicoli all'ora intorno alle 18 ("nelle principali vie centrali raggiungono ogni giorno valori tra 10.000 e 17.000" e "in alcuni tratti più esterni di accesso alla città sono di poco inferiori a 30.000") mentre nella Fase 1 non sono mai stati superati i 260 passaggi. Con l'avvio della Fase 2 invece "la curva dei transiti si 'gonfia' nelle ore centrali della giornata presentando due 'gobbe', una la mattina e una il pomeriggio, in corrispondenza degli orari tipici dei ritmi lavorativi", sfiorando i 600 passaggi tra le ore 18 e le 19. Se la riduzione del traffico non ha portato a "significative variazioni" del quantità totale di polveri fini PM10, è però cambiata la loro composizione. Riguardo infatti al 'Black Carbon Fossil Fuel (BC ff') - che proviene dalla combustione di prodotti petroliferi (benzina, gasolio) impiegati soprattutto per l'autotrazione - gli Idrocarburi Policiclici Aromatici - che derivano da gas di scarico di autoveicoli, combustione di biomasse e processi industriali - e agli ossidi di azoto, si osserva una "diminuzione repentina e importante" a partire dal "9 marzo, a conferma dell'effetto 'positivo' della riduzione del traffico sulla qualità dell'aria".