Lettera bipartisan al Testolin contro nomina manager
La Giunta regionale deve "porre in essere ogni azione necessaria" affinché l'assunzione di Paolo Giachino come direttore generale della Cva "non abbia corso" per evitare "che la Finaosta S.p.A., la sua controllata Cva S.p.A. e indirettamente la Regione Autonoma, quale azionista delle due, possano trovarsi in una qualsiasi situazione di rischio di natura reputazionale che potrebbe causare effetti negativi, non soltanto in termini di reputazione mediatica delle medesime, ma anche di natura economica". E' quanto scrivono 23 consiglieri regionali in una lettera inviata al presidente della Regione Valle d'Aosta Renzo Testolin, ai componenti della Giunta regionale e alla presidente del Consiglio Valle Emily Rini. I firmatari appartengono a diversi gruppi dell'opposizione: Lega Vda (Aggravi, Distort, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Sammaritani e Spelgatti), M5s (Mossa, Nasso e Russo), Adu (Pulz), Vda Libra (Cognetta e Ferrero), Mouv (Gerandin), Misto (Restano). Ma anche dell'ex maggioranza regionale: Stella Alpina (Marquis, Marzi e Trione), Rete civica (Bertin e Minelli), Alliance Valdotiane (Favre, Morelli e Nogara).
Contro la nomina del manager, deliberata a maggioranza dal Cda di Finaosta lo scorso 2 marzo, i consiglieri ricordano, tra l'altro che "il dott. Paolo Giachino è stato uno dei soggetti coinvolti nell'affaire 'turbine cinesi', per cui il Consiglio regionale ha tra l'altro costituito una specifica Commissione d'inchiesta (febbraio 2017) volta a far luce sulla vicenda, i cui risvolti e conseguenze ad oggi non sono ancora definiti e conclusi".
I consiglieri regionali ricordano come "la normativa vigente in materia bancaria sottolinei la necessità di valutare nel processo di nomina di un soggetto apicale quale il Direttore Generale non soltanto requisiti di professionalità, onorabilità ed indipendenza, bensì anche ogni eventuale rischio di natura reputazionale che il soggetto, la sua presente e passata condotta potrebbero determinare per la società".
Evidenziano anche come "da più parti siano sorti dubbi e/o osservazioni contrarie all'opportunità dell'assunzione di chi è stato a suo tempo coinvolto nell'affaire 'turbine cinesi', fatto che potrebbe causare l'insorgenza di ulteriori contenziosi a danno della finanziaria regionale in primis, nonché delle relative controllate". Viene poi evidenziato lo "sconcerto per le dimissioni rassegnate nella giornata del 19 marzo dal dott. Vivien Charrey a pochi giorni di distanza dall'adunanza del Consiglio di Amministrazione".
"Senza entrare nel merito delle capacità professionali del dott. Paolo Giachino, valutazione che compete ad un organo di natura tecnica, crediamo - scrivono ancora i 23 consiglieri regionali - tuttavia, alla luce delle passate scelte del Consiglio regionale, nonché dei fatti accertati e a quelli ad oggi non ancora chiariti relativi a vicende che hanno interessato il soggetto citato, che tale nomina possa costituire un significativo rischio di natura reputazionale a detrimento dell'immagine della Finaosta S.p.A., della sua controllata CVA S.p.A. e del loro Azionista Regione Valle d'Aosta, di cui siamo rappresentanti in quanto soggetti eletti nel Consiglio regionale".