Difese, Iva eventualmente dovuta da Regione
E' attesa nei prossimi giorni, probabilmente entro la fine della settimana, l'ordinanza del tribunale del Riesame di Aosta sul ricorso contro il sequestro preventivo disposto dal gip - fino alla concorrenza di 1,1 milioni di euro - dei conti corrente dell'Associazione Forte di Bard e, in forma residuale, dei beni dell'ex consigliere delegato Gabriele Accornero, legato a una presunta evasione dell'Iva nel 2015-2016. L'udienza è durata poco più di mezzora e stamane davanti ai giudici Giuseppe Colazingari, Marco Tornatore (relatore) e Maurizio D'Abrusco, erano presenti anche l'ex consigliere delegato Accornero - che è indagato per dichiarazione infedele - difeso dall'avvocato Corrado Bellora e l'attuale presidente dell'Associazione, Ornella Badery. Il pm Luca Ceccanti ha ribadito la tesi della procura: l'Associazione, per quanto formalmente una no-profit, svolgeva attività commerciali e quindi non rispettava alcune disposizioni dello Statuto, che sono condizione per beneficiare del regime fiscale agevolato. Di conseguenza i circa cinque milioni di fondi ricevuti, anche pubblici (quindi regionali), non erano contributi ma erogazioni corrispettive e quindi un imponibile sottoposto al pagamento dell'Iva. Le difese hanno sostenuto invece che l'Iva non era dovuta in quanto quei fondi erano contribuzioni e in ogni caso, se mai fosse stata dovuta, in virtù dello split payement, sarebbe stato compito della Regione versarla. Nei giorni scorsi la procura ha accordato il dissequestro del conto corrente di Gabriele Accornero, a cui resta sotto sequestro un immobile.