'Ma pm10 restano più alte che nel resto della città'
Sono stati al di sotto del valore soglia, nel 2018, i metalli cadmio, arsenico e piombo nelle polveri pm10 rilevati dalla stazione Arpa accanto alla Cogne acciai speciali. Anche i valori di nichel nel pm10 sono sotto al limite (20 nanogrammi per metro cubo): nel 2013, anno di chiusura e di trasferimento della stazione di via Primo maggio nella vicina Pepinière d'entreprises, veniva registrato un valore di 40. Un dato che nel 2018, alla riapertura, è sceso a 17. Diminuzioni analoghe - a distanza di cinque anni - anche nel nichel nelle deposizioni e per il cromo (sia nel pm10 sia nelle deposizioni). I dati Arpa sono stati diffusi durante la riunione dell'Osservatorio della qualità dell'aria in ambito urbano. Per comprendere le dinamiche che contribuiscono alle polveri pm10 nella zona dell'acciaieria (dove, seppur inferiori alla quota limite, sono di quasi il 40 per cento superiori a quelle di piazza Plouves), l'agenzia ha installato nuovi strumenti in grado di misurare polveri ancora più sottili, le pm1.
Nei limiti inquinanti da legna - Ad Aosta la concentrazione nelle polveri pm10 del benzoapirene, inquinante legato in larga parte alle emissioni degli impianti di riscaldamento a legna e pellet, è rimasto sotto la soglia del valore obiettivo (1 microgrammi per metro cubo), che invece almeno negli ultimi tre anni era stato superato. "I primi mesi del 2018 sono stati più caldi dell'inverno precedente, con molti episodi di vento che hanno disperso gli inquinanti e maggiori piogge. Inoltre le temperature più alte hanno ridotto le emissioni", ha detto Claudia Tarricone, di Arpa Valle d'Aosta durante la riunione dell'osservatorio della qualità dell'aria in ambito urbano.
Più in generale, è migliorata la qualità dell'aria ad Aosta nel 2018, in base ai dati diffusi da Arpa. Inoltre, anche nei primi sei mesi del 2019 è in calo la concentrazione di polveri pm10 e, tranne che a febbraio, anche quella di biossido di azoto.
Cas, investimenti per 3-4 milioni - Ridurre i fumi emessi dall'acciaieria e contenere il rumore degli impianti: sono gli obiettivi dei due interventi che la Cogne acciai speciali ha in programma per la stagione estiva. Il costo è "nell'ordine di grandezza dei 3-4 milioni di euro", ha spiegato Claudia Sacchetto della Cas, durante la riunione dell'Osservatorio della qualità dell'aria in ambito urbano. Il primo intervento consiste, ha spiegato, "nel miglioramento dei sistemi di captazione di emissioni in atmosfera, come i fumi, prodotte dagli impianti principali" dell'acciaieria. "Quindi il revamping (ristrutturazione, ndr) della cappa dell'impianto che si chiama Aod, con un grandissimo ampliamento dell'area di captazione. L'ampliamento anche della sezione della tubazione di aspirazione dei fumi secondari dell'acciaieria, che porterà a un'ottimizzazione delle performance degli impianti che abbiamo attualmente installato di aspirazione". L'altro impianto, ha aggiunto Sacchetto, "verrà installato intorno al forno dell'acciaieria, che si chiama Uhp, e avrà come finalità principale quella di contenere il rumore emesso da questi impianti, migliorando la percezione da parte della popolazione circostante lo stabilimento. Questo intervento ha come effetto collaterale positivo - ha sottolineato - quello anche di aumentare il contenimento delle emissioni diffuse di questo impianto. Quindi contemporaneamente raggiungerà obiettivi sia sul tema del rumore sia sul tema delle emissioni diffuse".
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