Procura contesta omessa vigilanza, "era anche direttore lavori"
Torna a giudizio l'architetto Alex Gaspard, di 35 anni, accusato di omicidio colposo per la morte dell'artigiano Piero Jaccod, di Ayas: il 25 ottobre 2017 l'uomo, all'epoca quarantaquattrenne, era stato travolto e sommerso da una massa di terra e rocce mentre posava tubazioni all'interno di uno scavo in frazione Periasc. Stamane il gup di Aosta Davide Paladino ha ammesso Gaspard (avvocato Ivan Pasquettaz) al rito abbreviato, rinviando l'udienza al 5 giugno prossimo. Alcuni parenti della vittima si sono costituiti parte civile.
Nei confronti dell'architetto, il sostituto procuratore Francesco Pizzato ha riformulato le accuse, dopo il rinvio degli atti in procura al termine del processo che, la scorsa estate, aveva portato alla condanna a 8 mesi di reclusione del coimputato, l'impresario di Ayas Fabrizio Merlet, di 54 anni.
Secondo il pm, infatti, Gaspard non era solo progettista, "ma anche e soprattutto - era emerso in aula - direttore dei lavori". Di qui la contestazione di "omessa vigilanza".