Richiesta a gup per deposito 3.000 pagine indagine 'ndrangheta
Far confluire negli atti del processo milanese a carico dell'ex procuratore di Aosta Pasquale Longarini e dei suoi coimputati, gli imprenditori Gerardo Cuomo e Sergio Barathier, anche le oltre 3.000 pagine dell'inchiesta 'Geenna' sulla 'ndrangheta in Val d'Aosta che, lo scorso 23 gennaio, ha portato a 16 arresti tra cui quello del presunto boss Bruno Nirta e di alcuni politici locali. E' la richiesta avanzata oggi dal pm di Milano Giovanni Polizzi nel processo abbreviato a carico del magistrato, ora giudice civile a Imperia, imputato per induzione indebita a dare o promettere utilità, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento, perché nell'aprile 2015 avrebbe aiutato Cuomo "ad eludere le investigazioni condotte dalla Dda di Torino" in un "procedimento penale" in "materia di criminalità organizzata". In particolare, questa è l'ipotesi della Procura milanese, Longarini avrebbe avvisato l'imprenditore di essere sottoposto a intercettazioni telefoniche e, per questo motivo, Cuomo avrebbe interrotto le conversazioni proprio con il presunto boss Nirta.
I difensori di Longarini, gli avvocati Claudio Soro e Anna Chiusano, si sono opposti a questa richiesta, sostenendo che le conversazioni tra Nirta e Cuomo, titolare del Caseificio valdostano, "sono già state acquisite la scorsa udienza". Secondo l'avvocato Soro, in particolare, "le regole del giudizio abbreviato consentono al giudice di acquisire ulteriori elementi solo in casi eccezionali". Il giudice Guido Salvini, che deciderà nei prossimi giorni se consentire o meno l'integrazione degli atti, ha aggiornato l'udienza al prossimo 18 febbraio per le conclusioni del pm.