Aquila nazista,da tribunale ok sequestro

Valle D'Aosta

"Diffondono ideologie negazionistiche, confisca a prescindere"

Restano sotto sequestro i due cancelli esterni di un immobile di via IV novembre a Saint-Vincent raffiguranti - secondo la procura - l'aquila nazista e i triangoli usati sulle divise dei prigionieri nei campi di concentramento. Lo ha deciso il tribunale di Aosta, respingendo la richiesta di riesame contro il decreto del pm Francesco Pizzato. Il proprietario, Fabrizio Fournier, di 54 anni, è indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.
    A "prescindere dalle intenzioni dell'indagato" i cancelli hanno "intrinseca natura e funzione" di "diffondere pubblicamente ideologie negazionistiche e criminologiche nel senso voluto dalla norma penale" e per questo "dovranno essere confiscati all'esito del giudizio, anche laddove non sia pronunciata condanna", scrivono nel provvedimento di rigetto i giudici (Eugenio Gramola presidente, Maurizio D'Abrusco giudice relatore, Davide Paladino giudice).

Per difesa sono "simboli esoterici" - Ha attribuito "lo sfoggio di detta simbologia ad una sua spiccata propensione all'esoterismo e ad un suo mero gusto estetico" Fabrizio Fournier, il cinquantaquattrenne di Saint-Vincent a cui il tribunale di Aosta ha respinto la richiesta di dissequestro di due cancelli su cui sono raffigurati simboli che, secondo la procura, rimandano al nazismo. Per i giudici "non può non rivelarsi come siffatta professione di 'buona fede' sia in contrasto" con altri elementi: "l'inserimento sul profilo facebook dell'indagato di due post relativi a video riferibili a noti scrittori negazionisti dell'olocausto, tra i quali Robert Faurisson, la realizzazione, sul soffitto dell'androne delle scale che porta all'ingresso dell'abitazione dell'indagato, di una svastica in muratura di colore bianco delle dimensioni di un metro per un metro e visibile dal piano terra, il possesso di numerosi libri sul fascismo, il nazionalismo tedesco, la storia ebraica, per lo più incentrati, a titolo esemplificativo, sulla negazione dell'olocausto, sull'esistenza di differenze inconciliabili tra le razze umane, sulla cultura della razza ariana, su Adolf Hitler quale impersonificazione del messia germanico, et similia". L'aquila, secondo il tribunale, è "oggettivamente riconducibile a quella rappresentata nello stemma del partito nazionalsocialista tedesco differenziandosene per il fatto che la stessa tiene tra gli artigli un serpente" e "non una corona di alloro che cinge una svastica tipica dello stemma nazista". Inoltre "la figura del triangolo, accostata all'aquila, rievoca oggettivamente la simbologia utilizzata dai nazisti ai fini della identificazione per categorie dei prigionieri ristretti nei campi di concentramento". Per la procura il sequestro operato dalla Digos è utile visto l'"avvenuto occultamento di parte della simbologia presente sul cancello carraio mediante la copertura dei triangoli, la cui presenza ai lati dell'aquila era stata riscontrata dalla pg in epoca antecedente al sequestro".
   

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