In piana Aosta, 'ma acqua non viene prelevata per uso potabile'
"C'è un impatto anche sulle acque di falda e stiamo valutando accuratamente le concentrazioni che troviamo sui pozzi immediatamente in vicinanza". Lo ha detto, contattato dall'ANSA, il direttore dell'Arpa della Valle d'Aosta, Giovanni Agnesod, in merito allo sversamento di idrocarburi da una stazione di pompaggio in disuso del deposito Eni di Pollein, segnalato lo scorso primo novembre. Nella "falda della piana di Aosta, chiaramente non ci sono prelievi per uso idropotabile" ma, sottolinea Agnesod, "è necessaria la massima attenzione per caratterizzare l'impatto e attivare le azioni per un contenimento". Gli idrocarburi - oli combustibili come gasolio, cherosene, nafta, ha accertato l'Arpa - sono finiti anche nella Dora Baltea e, in larga parte, nella rete fognaria, raggiungendo il depuratore di Brissogne, messo a dura prova. Su questo fronte, dalle analisi sui campioni di acqua prelevati "la situazione sta evolvendo in direzione positiva": si nota "già in questi giorni un decremento di Escherichia coli".
Stanno migliorando anche i valori "Cod e Bod, parametri connessi all'impatto sul corso d'acqua" ma "noi proseguiamo il monitoraggio", aggiunge il direttore dell'Arpa.
Nei giorni scorsi il gip del tribunale di Aosta, su richiesta della procura, ha convalidato il sequestro della cisterna da cui - in base ai primi accertamenti del Corpo forestale - sono fuoriusciti alcune centinaia di litri di idrocarburi. Al momento c'è una persona indagata per inquinamento ambientale.