Uccisa la vigilia di Natale: ergastolo al nipote 22enne

Marche

Due anni per simulazione di reato a marito e figlia

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(ANSA) - MACERATA, 16 DIC - Ergastolo per Enea Simonetti, 22 anni, per l'omicidio della nonna Rosina Carsetti, uccisa in casa la sera della vigilia di Natale 2020 a Montecassiano (Macerata), due anni di carcere per simulazione di reato per il marito 80enne Enrico Orazi (pena sospesa) e per la figlia Arianna, madre di Enea, 50 anni, in carcere dal febbraio 2021 e ora uscita dall'istituto di pena di Forlì. Disposto dai giudici anche il dissequestro della villetta di Montecassiano, teatro dell'omicidio. Il pm Vincenzo Carusi aveva chiesto l'ergastolo per tutti i tre imputati, ritenendoli responsabili dell'omicidio di Rosina, 78 anni, che pochi giorni prima di essere uccisa si era rivolta ad un centro antiviolenza per i maltrattamenti subiti in famiglia, con isolamento diurno, contestando loro a vario titolo i reati di omicidio (che ha assorbito i maltrattamenti), simulazione di reato, violenza privata riqualificata in rapina e induzione a non rendere dichiarazioni.
    La Corte, presieduta da Andrea Belli - affiancato dal giudice Daniela Bellesi -, si è riunita in camera di consiglio per quasi quattro ore. Enea Simonetti è stato giudicato colpevole di omicidio aggravato dal fatto di aver agito contro un'ascendente (la nonna), per futili motivi e di avere approfittato della minorata difesa. Escluse invece altre aggravanti. Secondo i giudici il 22nenne non avrebbe premeditato l'omicidio, ma avrebbe agito in uno scatto d'ira. aggredendo l'anziana, sui cui cadavere erano state riscontrate diverse fratture. Inizialmente i tre si erano rivolti ai carabinieri, parlando di una rapina finita male. Una ricostruzione in contrasto con gli elementi raccolti con gli investigatori, tanto che alla fine Enea aveva tentato di incolpare la madre e il nonno. Per quelle dichiarazioni è stata disposta la trasmissione degli atti alla Procura. La difesa di Enea, rappresentata dall'avv. Valentina Romagnoli, ha annunciato il ricorso in Appello. Che potrebbe essere valutato anche dalla Procura di Macerata, la cui ricostruzione dei fatti non è stata accolta dai giudici. La legale di Enrico Orazi, avv. Barbara Vecchioli, ha parlato di "una tragedia familiare". (ANSA).
   

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