Minoranza non coinvolta nell'evento, non partecipiamo
(ANSA) - ANCONA, 09 DIC - "La Giornata delle Marche è nata come occasione di unità e di riflessione sulla storia, sulla cultura e sulle tradizioni della nostra regione, al fine di diffonderne la conoscenza per rafforzare l'identità e il senso di appartenenza di tutti i marchigiani alla loro terra.
Purtroppo, con grande amarezza, prendiamo atto che la giunta Acquaroli ha scelto di collocarsi all'estremo opposto di questo spirito, perseguendo ancora una volta la volontà di creare contrapposizioni che mirano a dividere la nostra comunità". Così in una nota il. gruppo assembleare del Partito Democratico.
"L'evento che si terrà il 10 dicembre al Teatro dell'Aquila di Fermo - si legge - altro non rappresenta che un momento di squallida propaganda, dove a essere protagonisti non saranno né le Marche né i marchigiani, bensì l'autocelebrazione sguaiata del presidente e dei suoi assessori. Tanto è vero che nessun componente della minoranza è stato coinvolto rispetto agli argomenti da trattare, sui nomi degli ospiti da invitare e persino sulla scelta delle persone da premiare con il Picchio d'oro. Insomma, più che la Giornata delle Marche, quella che si terrà sabato sarà la Giornata del centrodestra marchigiano, che ovviamente non legittimeremo con con la nostra partecipazione".
"Mettere al centro della giornata il tema della 'Sanità che cambia' - spiegano i dem - non significa parlare della salute dei cittadini marchigiani, ma esaltare l'imbarazzante pseudo riforma approvata dal centrodestra lo scorso agosto, che tante critiche ha sollevato tra gli operatori sanitari e che, come abbiamo già più volte denunciato, non rappresenta una risposta efficace all'esigenza di ripensare la sanità regionale dopo la drammatica esperienza della pandemia. Una cosa però è certa: non sarà il ricorso allo sfarzo con cui è stato costruito questo appuntamento, laddove visti i tempi che viviamo sarebbe stata raccomandabile una maggiore sobrietà, a mascherare i gravi errori commessi dalla giunta regionale che stanno progressivamente affondando il sistema sanitario marchigiano".
(ANSA).