Figlio di deportato l'ha inviata a Mattarella e La Russa
Istituire una Giornata degli internati militari e politici italiani che, dopo l'8 settembre 1943, rifiutarono di combattere accanto alla Wehrmacht e per questo furono rinchiusi in vari campi di concentramento in Europa. Lo chiede il Rossano Corradetti, figlio di Mario, un internato militare italiano (Imi), fatto prigioniero a Larissa, in Grecia il 9 settembre 1943 e deportato nei campi di concentramento nazisti in Germania tra cui Sandbostel e Wietzendorf con il numero di matricola n.192792 fino al settembre 1945. Corradetti ha inviato una petizione corredata da circa 3mila firme al presidente Mattarela e a quello del Senato La Russa.
Attualmente gli internati militari e civili vengono ricordati insieme ai deportati ebrei nei lager e alle vittime della Shoah il 27 gennaio, Giorno della Memoria. Rossano Corradetti, che curato la pubblicazione del diario del padre e ne ha trasformato la casa a Montottone (Fermo) in un piccolo museo dove sono raccolti cimeli, libri e vario materiale sui campi di concentramento e gli Imi, vorrebbe separare le due iniziative commemorative. "Non c'è nessun intento divisivo - spiega all'ANSA -, ma potrebbe essere un modo per fare conoscere meglio la storia degli internati militari italiani, a cui i nazisti non riconoscevano lo status di prigionieri di guerra e quindi privi, ad esempio, delle tutele previste dalla Convenzione di Ginevra".
Intanto è "in lavorazione e la manderanno appena pronta" la Pietra d'inciampo che lo stesso Corradetti ha commissionato all'artista Gunter Demnig, in ricordo del padre. Sono oltre 20 quelle installate nelle Marche, la maggior parte ad Ancona, per commemorare i deportati (ebrei, militari e politici). Una tradizione avviata dal Consiglio regionale delle Marche, ma poi lasciata cadere. Tanto che Rossano si è rivolto direttamente a Demnig, producendo tutta la documentazione sulla prigionia del padre. "Ho già protocollato - annuncia - la richiesta al Comune di Montottone, all'Ufficio Tecnico per chiedere l'autorizzazione a installarla davanti alla porta di casa". L'idea è di apporla il 27 gennaio, Giorno della Memoria. (ANSA).