'Il filo di Arianna', iniziativa JTI Italia e Save the Planet
(ANSA) - PESARO, 24 OTT - Un murales ecologico contro le discriminazioni e per parlare a tutti di uguaglianza e diritti civili, ma al contempo abbattere le emissioni inquinanti e riqualificare un viale cittadino. E' stata inaugurata a Pesaro, l'opera dello street artist Mirko Cavallotto, in arte Loste, promossa da JTI Italia e Save the Planet Onlus, in collaborazione con Arcigay e con il Comune di Pesaro, dal titolo "Il Filo d'Ariannə". Si tratta di un disegno lungo 350 metri che abbellisce il quartiere di Pantano e il suo sottopasso, ma che si rivolge alla città intera per ribadire l'importanza dell'inclusione, dell'accoglienza, della tolleranza. Chi passa lungo via Massaia e via Saffi, fino all'incrocio con via Vincenzo Rossi, può osservare tante mani di diverse persone che si stringono assieme, che si tengono per mano. L'opera, corredata da un Qr code per spiegarne il senso e per creare un collegamento con lo sportello di aiuto legale e psicologico gestito da Arcigay Agorà di Pesaro Urbino, ha anche una finitura fotocatalitica, una particolare vernice in grado di combattere l'inquinamento, che disgrega molecolarmente le sostanze inquinanti chimiche e biologiche in sostanze innocue tramite la luce. "Le mani servono per far capire che il sottopasso è un punto di incontro e non di divisione" ha spiegato Lost: la realizzazione dell'opera è stata coordinata da Artlane, collettivo della società di progettazione Lombardini22 che usa l'arte per comunicare. Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha ricordato che la città ha ospitato il Marche Pride l'estate scorsa: "il murales dimostra che Pesaro vuole essere una città aperta, moderna, contro le discriminazioni e contro l'odio".
Lorenzo Fronteddu, di JTI, ha sottolineato l'aspetto della sostenibilità ambientale coniugata a quella sociale: "Il murales è l'espressione di questa visione: attrae inquinanti purificando l'aria ma allo stesso tempo lancia un messaggio positivo di unione e valorizzazione delle diversità". Per Elena Stoppioni, presidente di Save the Planet, si tratta di un'opera "che parla a tutti sensibilizzando contro ogni discriminazione e che pulisce l'aria: si possono realizzare città così, abbattendo l'impatto ambientale". (ANSA).