Riciclaggio beni paleontologici, sequestro oltre 30mila reperti

Marche

Cc Tutela Patrimonio Ancona, 9 indagati, sigilli 2 musei privati

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(ANSA) - ANCONA, 20 OTT - Sequestro di oltre 30mila reperti paleontologici, circa mille reperti archeologici, oltre ad altri beni culturali di natura libraria, ritenuti di provenienza illecita; sigilli a due musei privati - uno di Spello (Perugia) e l'altro di Gagliole (Macerata) - contenenti beni paleontologici ritenuti di natura illegale. Sono provvedimenti eseguiti lo scorso 12 ottobre e resi noti oggi dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, coadiuvati dai colleghi di Bologna, Perugia l'Aquila, dai militari dei Comandi Provinciali territoriali e dei Forestali di Ancona e Macerata. I militari hanno eseguito un decreto di perquisizione domiciliare, personale e locale nei confronti di nove persone accusate di scavi archeologici non autorizzati, furto, riciclaggio di beni archeologici/paleontologici.
    I sequestri sono stati effettuati nei confronti di persone nei comuni di Fabriano (Ancona), Cerreto D'Esi (Ancona), Castelraimondo (Macerata), Camerino (Macerata), Serravalle del Chienti (Macerata) e Mogliano (Macerata), Gubbio (Perugia), Valfabbrica (Perugia) e Spello (Perugia). Second l'accusa, vi sarebbe stata sottrazione illecita di beni archeologici e paleontologici in siti che dovrebbero essere sottoposti alla sola competenza di esperti studiosi della materia, e un atto di fraudolenza che genera una lesione significativa alla comunità.
    Oltre al danno patrimoniale, e alla deturpazione irrazionale del sottosuolo, sono fatti che depredano il luogo saccheggiato da testimonianze, storiche e scientifiche, identitarie del contesto, facendone perdere le tracce con l'immissione sul mercato clandestino.
    Le indagini della Procura di Ancona e dei Carabinieri del Tpc di Ancona hanno rivelato indizi non confortanti circa la diffusione del fenomeno della detenzione illecita dei beni archeologici e paleontologici nel contesto marchigiano e non solo. Gli elementi acquisiti sono al vaglio delle Autorità inquirenti per definire con certezza le responsabilità delle persone coinvolte e le circostanze dei fatti. (ANSA).
   

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