Interesse Giunta Marche più a gestire fondi che a efficienza
(ANSA) - ANCONA, 11 SET - No ad una "regionalizzazione della ricostruzione". E' la posizione di Irene Manzi, capolista Pd alla Camera dei Deputati nelle Marche, e di Fulvio Esposito, candidato all'uninominale del Maceratese e ex rettore dell'Università di Camerino. "È incomprensibile come nel momento in cui la ricostruzione e il suo iter burocratico si sono finalmente avviati e le istituzioni locali hanno un interlocutore stabile, serio ed affidabile - scrivono in una nota congiunta - si decida di cambiare tutto in corso d'opera, proponendo di affidare alle Regioni la gestione del processo di ricostruzione". "Segnaliamo - aggiungono - che sono state stanziate risorse importanti - 1,7 mld dal Governo Conte e 6 mld dal Governo Draghi per la ricostruzione privata - e che le Regioni godono già di ampi poteri che sarebbe sufficiente esercitare. Prima di ogni cosa - insistono - sarebbe necessario completare il codice delle ricostruzioni per non trovarsi ogni volta ostacolati dalle mille leggi nate sull'onda della singola calamità e proseguire con la realizzazione dei progetti finanziati con le risorse citate". "Tuttavia - osservano Manzi e Esposito -, sembra evidente che le forze politiche che amministrano la Regione destinataria della maggior parte delle risorse per la ricostruzione siano più attratte dalla gestione dei fondi che dalla efficienza dei processi. Non si spiega in altro modo l'idea balzana di mettere da parte chi le ha gestite fin qui con competenza, onestà ed imparzialità, secondo la logica del buon padre di famiglia. Siamo molto preoccupati - incalzano - e respingiamo con assoluta decisione la proposta dell'amministrazione Acquaroli di indirizzare il processo di ricostruzione verso una più accentuata regionalizzazione. Così si fa tutto tranne che il bene dei cittadini marchigiani" concludono. (ANSA).