Applausi e risate per fantasioso Comte Ory a Pesaro

Marche
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Colorato allestimento De Ana, Florez mattatore conquista il Rof

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   Applausi a scena aperta per le arie più difficili, risate e alla fine quasi 15 minuti di battimani (e anche di piedi come è tradizione a Pesaro) hanno accolto la sera del 9 agosto alla Vitrifrigo Arena Le Comte Ory, titolo inaugurale del Rossini Opera Festival 2022, in una coloratissima e fantasiosa produzione firmata da Hugo De Ana. Un'accoglienza trionfale soprattutto per la parte musicale dello spettacolo, guidato da vero mattatore da Juan Diego Florez, in stato di grazia nel ruolo del titolo, caratterizzato da una vocalità tenorile fiorita e impervia. Al suo fianco Julie Fuchs, Nahuel Di Pierro, Maria Kataeva, Andrzej Filonczyk, Monica Bacelli e Anna-Doris Capitelli, impegnati in una gara di bravura con arie, duetti, terzetti e scene di insieme che offrono occasioni per brillare a tutto il cast. Trascinante la direzione di Diego Matheuz sul podio dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai con il Coro del Teatro Ventidio Basso (preparato da Giovanni Farina). Consensi (con qualche perplessità) per l'allestimento di De Ana, che ha curato regia, scene costumi. Le Come Ory, opera in due atti scritta a Parigi nel 1828, si basa su un vaudeville di Scribe e Delestre-Poirson (successivamente autori del libretto per Rossini), a sua volta ispirata ad una ballata medievale sulle gesta di un licenzioso conte e dei suoi cavalieri che tentano più volte l'assalto alle virtù di una casta nobildonna e delle sue dame di compagnia, con vari travestimenti, eremita/pellegrine).
    De Ana ha confezionato uno spettacolo all'insegna dell'assurdo totale, forse più Helzapoppin che Feydeau, con scene ispirate a Hyeronimus Bosch, piante antropomorfe, dinosauri e uccelli giganti nei momenti culminanti. Bonus per il pubblico della prima, gli auguri di buon compleanno intonati da tutta la compagnia, a sipario chiuso a fine serata, per il maestro Matheuz. Tra il pubblico ad applaudire il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, il vicepresidente del Csm Davide Ermini e Gianni Letta, presidente della Fondazione Rossini. (ANSA).
   

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